Due autocivette sono state bloccate nel centro della cittadina napoletana. All'alba fermate tre persone. Sono accusate di per lesioni dolose, resistenza a pubblico ufficiale, porto e detenzione di materiale esplodente
Due pattuglie della polizia sono state aggredite la scorsa notte nel centro di Terzigno da alcuni sconosciuti. Un agente è rimasto ferito a un occhio. Tre persone sono state fermate con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza. I poliziotti erano a bordo di due autocivette. All’alba sono state fermate tre persone, di 22, 24 e 18 anni per lesioni dolose, resistenza a pubblico ufficiale, porto e detenzione di materiale esplodente. Uno dei tre agenti è stato ricoverato all’ospedale Pellegrini e i sanitari l’hanno giudicato guaribile in dieci giorni. Mentre questa mattina il fronte degli scontri si allarga: a Napoli sono stati rovesciati i cassonetti in strada e dato alle fiamme i rifiuti, per protestare contro la mancata raccolta. Preoccupato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che questa mattina durante un incontro con gli studenti di Varese, avverte: “Giù le armi o inteverremo duramente”.
L’aggressione è avvenuta lontano dalla rotonda Panoramica, diventata il quartier generale dei manifestanti. Secondo quanto si è appreso, le due pattuglie di agenti in abiti civili si trovavano lungo una delle strade del centro di Boscoreale, quando sono state accerchiate da un gruppo di persone, in prevalenza giovani, che hanno iniziato ad aggredire i poliziotti. Sul posto sono giunti rinforzi. In via Zabatta, invece, l’accesso alla contestata seconda discarica è stato sempre presidiato da centinaia di agenti in assetto antisommossa.
Intanto, una colonna di camion che trasporta argilla, destinata a coprire l’immondizia che aveva creato fin da agosto il problema dei miasmi acutamente avvertiti dalla popolazione, è in marcia uan colona di camion verso la discarica di Sari. E’ il primo atto dell’accordo che il sottosegretario Guido Bertolaso, insieme ai vertici della Regione Campania, aveva proposto, dopo due lunghi confronti, ai sindaci dei quattro comuni interessati all’area di discarica; accordo che i primi cittadini non hanno firmato ma che Bertolaso intende rispettare, anche se unilateralmente. Oggi partiranno anche le analisi su terra, suolo e aria nella discarica e nella zona circostante. E a proposito del confronto in corso per mettere fine all’emergenza, Maroni ha osservato che “c’è una trattativa in corso gestita per conto del governo dal sottosegretario Bertolaso” e si è mostrato certo “che presto si troverà una soluzione adeguata”.