Sale a 113 morti e 502 dispersi il bilancio delle vittime dello tsunami che ha colpito le due isole di Mentawai Pagaiselatan e Pagaiutara Mentawai, in Sumatra Occidentale. A provocare lo tsunami, un terremoto di magnitudo 7,7 verificatosi 78 chilometri al largo dalla costa avvenuto alle 21:42 pm ora locale (le 16.42 in Italia). L’allarme è stato dato circa mezz’ora dopo la scossa. L’epicentro del sisma è stato localizzato a 78 km a sud-ovest di Pagaiselatan Mentawai, a una profondità di 14 km sotto il livello del mare. “Un team medico è partito da Padang, capoluogo della provincia di Sumatra Occidentale, per portare 200 sacchi per recuperare i cadaveri”, ha dichiarato il capo del centro di crisi del Ministero della Salute Mujiharjo. Secondo la Farnesina “Non risultano coinvolti cittadini italiani”.
Lo tsunami ha spazzato almeno 10 villaggi nella catena delle isole Mentawai, paradiso dei surfisti di tutto il mondo, colpendo in particolare il villaggio di Betu Monga. Su 200 abitanti, ben 160 – in maggior parte donne e bambini – sono dispersi e l’80% delle case è stato seriamente danneggiato. Risultano dispersi anche una decina di surfisti australiani, la cui barca è irraggiungibile via radio. Sull’isola di South Pagai, l’acqua è penetrata fino a 600 metri dalla costa, raggiungendo i tetti delle case. Secondo un testimone di un resort per surfisti sull’isola di North Pagai, anche’essa duramente colpita, onde alte fino a tre metri hanno distrutto la struttura, facendo cozzare le barche una contro l’altra fino al divampare delle fiamme. Un funzionario governativo locale, intervistato dall’emittente Metro Tv, ha spiegato che parte dei dispersi potrebbe aver cercato rifugio sulle colline circostanti.
Nel settembre 2009 Sumatra Occidentale era già stata colpita da un forte terremoto di magnitudo 7,9, che uccise oltre 1.000 persone e provocò enormi danni alle infrastrutture.
Ad aggravare la situazione, il vulcano indonesiano Merapi, sull’isola di Giava, che oggi pomeriggio ha iniziato a eruttare. Le polveri emesse hanno ucciso soffocandolo un neonato di 3 mesi: “Il bimbo ha sofferto di gravi difficoltà respiratorie dopo aver respirato della polvere vulcanica e non abbiamo potuto salvarlo”, ha dichiarato il medico a una tv locale. Da giorni era prevista la ripresa dell’attività del vulcano tanto che ieri le autorità avevano iniziato a evacuare le 19mila persone che vivono sulle sue pendici. Secondo gli esperti locali “gli effettidell’eruzione potrebbero essere devastanti”