Se … l’Italia è una Repubblica televisiva fondata sulla depenalizzazione dei reati dei ceti possidenti … bisogna però avere il coraggio, la chiarezza, la coerenza e se possibile la cultura ̶ non necessariamente specialistica criminologica ma pur solo civica ̶ per completare e concludere la definizione.
E per farlo basta aver ben presenti alcuni dati essenziali ed evidenti a cominciare dalla parte del pubblico televisivo più esposta alle suggestioni e manipolazioni operabili tramite i canali tv e su tutti dal 1° di mamma Rai in mano – nel momento cruciale dei notiziari – all’ineffabile mister Minzolini bau.
Fuor di dubbio che sono i piccoli telespettatori i più fragili e duttili, destinati ad un marchio mentale che condizionerà ogni futuro comportamento: non è un caso se oggi nel Paese dei massimi patrimoni culturali e papalini insediamenti si aspira ad attività spesso bene oltre i limiti di diritto e decenza.
E i capoccioni che maneggiano uno strumento così delicato e decisivo non si appagano di censurare i telegiornali trasformandoli in editti di un regime senza vergogna ma si affannano – per soddisfare il padrone – a strozzare e spegnere le rare voci libere e critiche del settore della “formazione televisiva”.
L’intero carrozzone Rai è governato da un altro uomo fidato dei berluscones, quel Masi il cui primo pensiero pare essere la riduzione in servitù dell’appuntamento con l’approfondimento di Annozero, aperto a tutte le parti, presidiato da vari legali e giornalai del capo, ma non abbastanza sottomesso.
Chi biascica anche orecchiate conoscenze giuridiche sa che un reato è aggravato ed un fatto è riprovevole quanto più l’autore si avvale di mezzi subdoli e agisce su vittime indifese: tale rilievo elementare mostra tutta la vigliacca perversità e la perniciosa malignità di un siffatto andazzo televisivo.
L’essere umano diventa persona adulta attraverso il lento inesorabile incidere degli stimoli ambientali sulla mente e se si associa ai furti di verità la sciagurata fenomenologia velinarcalcistica si comprende – salvo malafede senza pudore – il danno prodotto nei cuori e cervelli delle nuove generazioni.