Riprendiamo il nostro discorso sugli elementi che costituiscono un mondo narrativo. Nei post precedenti ne abbiamo abbondantemente parlato, indicando come un mondo narrativo (e tutti i mondi appena li raccontiamo diventano mondi narrativi, non è necessario che siano contenuti in un libro o un film, possiamo ricostruirli anche in una conversazione in cui riferiamo ad esempio del nostro luogo di lavoro o della nostra famiglia) sia formato da sette elementi o dimensioni fondamentali: il topos (lo spazio fisico), l’epos (la memoria storica), l’ethos (l’insieme dei valori), il logos (l’insieme dei linguaggi), il genos (l’insieme dei rapporti), il telos (le finalità comuni), il chronos (il tempo). Ognuna di queste dimensioni è sempre presente sia nel mondo esterno (il contesto in cui il personaggio si muove) sia nel mondo interno (l’interiorità del personaggio stesso).
E’ arrivato il momento di dare un’occhiata più da vicino al primo elemento che abbiamo citato: il topos. Per amor di sintesi potremmo dire che il topos è lo spazio in cui si svolge la storia. Riferito al contesto esterno può indicare i vari luoghi (naturali o artificiali) in cui sono ambientate le vicende. Riferito al personaggio ha a che fare con tutte le sue caratteristiche fisiche e con tutte le abitudini relative in generale al suo corpo (il modo di muoversi, di parlare, di vestirsi, ecc.). Il topos è un elemento estremamente importante, perché non solo colloca la storia in un contenitore preciso e caratteristico/caratterizzante, ma può aiutare il narratore a tenere alta l’attenzione del lettore/spettatore fornendogli due grandi opportunità narrative: la divulgazione e il colpo di scena.
Uno dei piaceri più squisiti della narrazione è proprio quello di farci scoprire ed esplorare mondi che non conosciamo: che si tratti di un pianeta alieno (Dune), uno stato totalitario (1984), una città del Far West (Deadwood), un luogo di lavoro come un Pronto Soccorso (E.R.) o un ufficio legale (Ally Mc Beal, Damages) o una centrale di polizia (The Shield), una famiglia nucleare o amicale (I Robinson, Friends, Will and Grace, Sex and the city, Gilmore girls). Quando qualcuno ci mostra dall’interno come è fatto e come funziona un mondo, la nostra curiosità è sempre solleticata e di conseguenza anche la nostra attenzione è più desta. Per questo i narratori si sforzano di trovare mondi narrativi vergini o di trovare nuove angolazioni da cui raccontare mondi già visti (scoprendone dettagli e particolari mai rivelati o scegliendo stili di narrazione ibridi e originali).
Ma l’esplorazione progressiva del topos di un mondo non soddisfa soltanto la nostra voglia di conoscenza, può anche servire per creare degli inquietanti colpi di scena. Un esempio ai limiti dell’eccesso di questo meccanismo è praticato nel telefilm Lost, dove un gruppo di passeggeri di un aereo precipitato si ritrova disperso su una misteriosa isola, scenario di fenomeni apparentemente inspiegabili. La lenta scoperta delle varie aeree dell’isola e dei suoi altri abitanti, è appunto fonte continua di suspence e tensione narrativa.
In conclusione, il topos è un elemento che si rivela preziosissimo per rendere concreta e affascinante una storia. Il successo di un fenomeno editoriale come Harry Potter nasce, in gran parte, dalla capacità dell’autrice di giocare con gli elementi classici del fantasy calandoli in un’ambientazione relativamente innovativa. L’idea della compresenza del “mondo dei maghi” e del “mondo dei babbani” e soprattutto l’invenzione di una “scuola di magia”, permettono di raccontare il noto sotto una forma nuova (la società degli umani) e di proporre l’ignoto sotto una forma familiare (la scuola di magia è una scuola a tutti gli effetti, un vero e proprio college, se non fosse che vi si studiano materie come Divinazione o Difesa dalle Arti Oscure).
Nei prossimi post indagheremo come nello specifico il topos possa rivelarsi un elemento di grande appeal narrativo, leggendo qualche mappa o cartina, visitando il sommergibile Nautilus, fumando un po’ di erba pipa, studiando il ciclo di alcuni vermi giganti, aprendo una porta e visitando un universo a una sola dimensione. Poi faremo la conoscenza di qualche personaggio interessante. E infine definiremo una serie di consigli pratici per costruire in maniera efficace il topos di un eventuale mondo. E così di seguito per tutti e sette gli elementi generatori. Alla prossima!