Sarà un italiano il nuovo numero uno dell’Ufficio di Lotta Anti frode Europeo? Proprio in questi giorni si sta svolgendo la procedura di selezione per sostituire l’ex direttore, Franz Hermann Bruner, scomparso lo scorso gennaio. Tra i sei candidati alla guida dell’Olaf c’è un italiano, l’ex magistrato Giovanni Kessler, in quota Pd e attualmente Presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di una nomina molto importante e delicata in quanto l’ufficio si occupa di indagini su truffe e cattiva gestione dei fondi europei in tutto il Continente.
La nomina è attesa per le prossime settimane. I candidati sono stati esaminati dalla commissione per il Controllo dei Bilanci del Parlamento europeo presieduta da Luigi de Magistris. Dopo il voto della commissione, rimandato per volontà di Popolari e Socialisti, si siederanno attorno ad un tavolo rappresentanti dei vari organi europei anche se l’ultima parola spetterà alla Commissione.
Proprio in questa fase conterà molto l’appoggio dei governi nazionali che potranno far spostare l’ago della bilancia a favore di uno o dell’atro candidato. Insomma, affinché Kessler venga nominato sarà importante anche l’ok di Roma, via libera non scontato visto che è un uomo del Partito democratico.
L’Olaf si occupa di condurre indagini in tutta Europa su truffe, corruzione o cattiva gestione dei fondi Ue da parte di soggetti pubblici (istituzioni europee o nazionali) o privati. L’ufficio si occupa di fondi strutturali, aiuti esterni, spese amministrative delle istituzioni e fondi comunitari settoriali (agricoltura, aiuto allo sviluppo, ecc…). Secondo la relazione del 2009, in Italia sono state condotte ben 36 indagini, contro le 16 del Regno Unito e le 22 di Francia e Germania. Peggio di noi solo la Bulgaria 68 e il Belgio 48.
Recenti indagini dell’organismo hanno portato all’arresto di due imprenditori nel pordenonese per 20 milioni di euro di evasione fiscale al sistema europeo delle quote latte. Una rete di aziende che simulavano operazioni commerciali di compravendita di latte al solo scopo di evadere le imposte sulle quote comunitarie. L’Olaf stima che le frodi al sistema delle quote latte in Italia ammonti a 100 milioni di euro dal 1998 al 2006. Sul fronte delle indagini all’interno delle istituzioni UE, l’Ufficio anti frode ha scoperto che un ex europarlamentare aveva gonfiato le spese di segreteria di 40mila euro. In giudizio, l’ex eurodeputato si è dichiarato colpevole di falso in bilancio ed è stato condannato a due anni di carcere. Infine, come dimenticare il caso dei tre italiani – un funzionario della Commissione, l’assistente di un eurodeputato e un agente immobiliare – incriminati e arrestati a Bruxelles per corruzione in appalti concessi dalla Commissione europea nel 2007. L’indagine, condotta dalla procura belga, era partita propria in seguito a una denuncia dell’Olaf.
Il nuovo direttore sarà quindi a capo di un ufficio dai forti poteri investigativi in un campo delicato come quello dell’utilizzo dei fondi comunitari. Un uomo poco disposto a compromessi potrebbe risultare scomodo proprio a quei paesi, come l’Italia, che nell’utilizzo dei fondi comunitari hanno qualcosa da nascondere.