L’excursus femminile cui ci ha sottoposto il premier negli ultimi anni segna una parabola umana che si allinea con perfetto tempismo al declino contemporaneo.
In principio fu Patty, la donna sola che cerca di difendersi con le unghie – laccate – da un mondo maschio e cattivo, pieno di trappole e crudeltà. Praticamente un’italiana degli anni Cinquanta, una femmina che con rossetto e reggicalze sogna di far girare soldi e carte bollate, una merce-bellezza consapevole di essere in pericolo e presto bisognosa di una rendita certa per la vecchiaia.
Poi venne Noemi, ovvero il mito ritardato della Milano da bere in stile Casoria. La tv, i provini, le ville in Sardegna e lo star system riflesso all’infinito. Il finto fidanzato, la chirurgia per crescere nello share del gossip, un amico Papi che ti risolve la vita con la bacchetta magica da Grande Fratello.
Infine ecco Ruby, la ragazza difficile, in fuga dalla casa famiglia, l’extracomunitaria che trova il suo trattamento libico anche senza andare nel deserto di Gheddafi. Per lei bunga bunga ad Arcore già prima di aver compiuto 18 anni. In questi tempi così difficili, il Presidente si è fatto assistente sociale e lo rivendica con forza: “Aiuto chi ha bisogno“. Resta solo da capire se l’Italia ha ancora bisogno di lui: i sondaggi dicono di sì.