Chianciano Terme – Al congresso dei Radicali quella di sabato è stata la giornata del vecchio leone. Marco Pannella non ha deluso i “mille”, menando fendenti a destra e sinistra, come da tradizione gandhiana e non-violenta però. Questa mattina, poi, l’annuncio: “Torno ancora una volta a chiedere aiuto al potere e prometto di sospendere lo sciopero della sete se il ministro Franco Frattini mi accompagnerà in Iraq ad incontrare il premier Al Maliki che da otto mesi non vuole fare un governo”. Da cinque giorni il leader radicale è infatti in sciopero della sete. Tra le ragioni di questa forma di protesta e di pressione c’è anche il no alla pena di morte per Tareq Aziz.
E oggi, al congresso dei Radicali e’ stata letta la replica del ministro degli Esteri, Franco Frattini, con cui si accoglie la proposta di recarsi in Iraq con una delegazione radicale, nel tentativo di evitare le pena capitale per Tareq Aziz. Il congresso radicale ha accolto con un tripudio la lettura della decisione della Farnesina. Ma Pannella dice: “Sospendo lo sciopero solo se ci sono garanzie”.
Nella giornata di ieri Pannella aveva proposto l’analisi sull’azione del governo. Chiara quanto impietosa: “Silvio Berlusconi va avanti verso il baratro con la forza di gravità ed accelera irrimediabilmente fino al disastro finale”. Messaggio non troppo velato a Marco Cappato (che vorrebbe l’immediata uscita dei parlamentari radicali dai gruppi democratici): “Il Pd lo sento mio”, nessuna intenzione quindi di abbandonare quel ‘contenitore’, pur nell’autonomia Radicale e senza risparmiare comunque critiche ai ”metodi scarsamente limpidi e democratici con i quali il Pd porta avanti la sua lotta politica”. Con particolare riferimento al nemico di sempre: Massimo D’Alema, per Pannella capace di smuovere anche le gerarchie vaticane: “Ad un dibattito con monsignor Fisichella D’Alema ha chiesto espressamente un condanna morale nei confronti del premier ed è stata esaudita in questi giorni con i commenti del papa e di Famiglia Cristiana sul caso Ruby”. Per poi ribadire: ”Criticare D’Alema non significa andare contro il Pd, dal quale non mi voglio staccare. Ma mi domando perché non è stata aperta anche con noi una discussione sulla situazione politica evitando ingerenze da parte di altri per ottenere una scomunica. Ma Massimo è uno che sta sopra le idee, sopra il sentire comune”.
D’Alema prima accusato di aver scatenato le critiche della Chiesa contro il premier e poi anche di esserne stato complice fedele, e Pannella ha ricordato i passaggi storici precisi del sodalizio: ”E’ stato Berlusconi a proporre D’Alema all’incarico di ministro degli Esteri dell’Unione europea. Fallito quel passaggio gli ha consentito di fare il presidente del Copasir. A suo tempo appoggiò Romano Prodi al posto di Emma Bonino alla Commissione europea. E non ditemi che è un caso se Berlusconi è diventato l’uomo più ricco d’Italia durante il governo di centro sinistra”.
Oltre al regime partitocratico, nel mirino di Pannella anche “il regime dell’informazione”, dal Corriere della Sera a Eugenio Scalfari, ma soprattutto Annozero: “Vauro, Marco Travaglio e Sant… oro, nei giorni in cui i Radicali a Milano scoperchiavano il merdaio delle firme false loro hanno ospitato Formigoni“. Ma nessun radicale (la puntata del 14 ottobre, quella in cui alla fine Santoro ha cantato “Libertà” di Giorgio Gaber)”.