Sarà pure sbroccato di testa, come si usa dire dalle mie parti, sarà sicuramente “fuori controllo e malato” come scrive Famiglia Cristiana, ma occhio al Caimano e alla sua scorta mediatica!
Proprio perchè è ormai fuori controllo può riservare sorprese amare e ricche di veleno. Nell’immediato ha deciso di giocare la carta, per lui consueta, della barzelletta, di lanciare la palla in tribuna, tentando di parlare d’altro e di spostare il tiro, assisitito amorevolmenete dai tg di famiglia.
“Sono un uomo buono, aiuto i bisognosi“. Questo il primo commento, ora ha ripiegato su uno spot di tipo mediterrameo machista: “Amo la vita e le donne,e allora?“, strizzando l’occhio al gallismo nazionale e contando su una diffusa complicità . “Non amate forse anche voi le stese cose? Non volete essere come il vostro presidente? O volete forse assomigliare ai miei nemici, gente triste, che non sa divertirsi, invidiosa, cattiva, e che vorrebbe condannare anche voi a vivere così, senza,sorriso, senza sogni, senza speranze di immortalità? Io almeno vi faccio divertire..”, questo più o meno il messaggio che tenta di lanciare, messaggio che sarebbe travolto da risate e pernacchie in qualsiasi altro paese, e non solo in Europa, ma non qui, dove viene ossessivamente ripetuto dai suoi tg che, ormai, hanno assunto il ruolo di appassionate badanti di un signore privo di freni e di autocontrollo.
Attenzione, tuttavia, anche inconsapevolmente, a non cadere nella sua trappola.
Berlusconi e i suoi fedelissimi, sempre meno per altro, vorrebbero costringere tutti noi a rilasciare commenti e battute sul bunga bunga, sul presidente amatore, sul giovanotto buono che piace alle donne. Basta dare una rapida lettura ai fogli di sua proprietà per capire quale sia la strategia mediatica e politica: dal momento che il capo è indifendibile, diciamo che anche gli altri sono come lui e che, in ogni caso, “si tratta solo di gnocca”, per riprendere l’elegante titolo di Libero. Bisogna lasciarli solo su questa strada o meglio su questo marciapiede.
Sforziamoci, me per primo, di bandire la parola bunga, bunga, meglio, molto meglio concentrare l’attenzione sulle questioni vere, quelle che vorrebbero nascondere dietro al bunga al bunga e alla biografia del presidente grande amatore ed impareggiabile amante. Non di questo si sta discutendo, ma di qulcosa di assai meno divertente, ammesso che ci sia qualcosa di diverntente nelle squallide avventure descritte dai giornali.
Il presidente ha telefonato o no in questura? Perhè lo ha fatto? Si è spinto sino alla impudenza di definire la povera Ruby come la nipote di Mubarack, quasi fosse una reminiscenza del bellissimo romanzo di Camilleri “Il nipote del Negus”? Perchè ha sentito il bisogno e l’urgenza di occuparsi di questa ragazza minorenne? Perchè, nelle primissime ore, lui, i suoi avvocati, i suoi fedelissimi hanno negato e mentito ogni addebito? Qui non si sta discutendo di una avventura, ma di conflitto di interessi, di abuso di potere, di prepotenza, di tutela del previlegio, di oltraggio non al comune senso del pudore ma al principio di uguaglianza tra i cittadini. Perchè non ha mai telefonato per tutti gli altri bisognosi? Cosa c’entra Lele Mora con i bisognosi? Che tipo di bisogni curavano Lele Mora e Fabrizio Corona?
In qualsiasi altro paese basterebbe quello che è già emerso per provocare non le dimissioni, ma la spontanea consegna della lettera d’addio da parte del presidente medesimo.
In Francia, in Germania, in Gran Bretagna, per fare qualche esempio, sarebbero stati i giornali di destra, per primi, a chiedere le dimissioni, proprio per salvare l’onore, la dignità, il futuro stesso del loro blocco sociale e poltico.
Qui, invece, si titola, “Tutti nel lettone di Silvio“,oppure “Ci risiamo con la gnocca“, e questa sarebbe la stampa di destra, quella che dovrebbe invocare ordine e legalità!
A questo punto, costi quel che costi, sarà il caso di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, sfidare lo stesso Fini a prendere posizione, affrontare una pubblica discussione prima che la propaganda trasformi il tutto nella ennesima barzelletta nazionale.
Questa volta Berlusconi l’ha fatta davvero grossa, questa volta anche il Corriere della sera, La Stampa, tutti i principali quotidiani, almeno quelli che non ha ancora comperato, hanno messo in rilievo errori ed orrori, hanno posto domande, le risposte non sono arrivate e non potranno arrivare.
Queste risposte, almeno quelle politiche, debbono essere date nelle aule del Parlamento.
C’è il rischio che tutto crolli, che si vada al voto subito? Può darsi, ma chi teme questo scenario forse non si è accorto che tutto è già crollato, non solo è stata travolta la legalità repubblicana, ma anche i dieci comandamenti, solo monsignor Fisichella non lo sa, anzi forse sta tentendo di trovare una soluzione ed una assoluzione anche per questa ultima storiaccia.
Prima si stacca la spina e meglio è, per tutti, forse persino per l’illustre malato.