Nicole Minetti e i funzionari della questura di Milano che le hanno affidato Ruby la notte del 27 maggio rischiano di essere incriminati per abbandono di minore. L’articolo 591 del codice penale prevede pene da sei mesi a cinque anni per chiunque abbandoni una persona “della quale abbia la custodia o debba avere cura”. È quello che è successo la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 in via Fatebenefratelli. Ruby, la minorenne che dice di essere stata ad Arcore alle feste di Silvio Berlusconi, la sera del 27 viene fermata dalla polizia in un centro estetico di corso Buenos Aires. A segnalarla è una sua amica, Caterina P., che dice di aver subito, giorni prima, un furto di 3 mila euro e alcuni goielli. Indica Ruby come la ladra.

I funzionari di polizia della questura, in seguito alle telefonate del presidente del Consiglio, la rilasciano. Contro il parere del magistrato dei minori di turno quella notte, che aveva invece disposto di affidare Ruby a una comunità. Ma Berlusconi aveva insistito: è la nipote del presidente Mubarak, aveva detto mentendo. Affidatela alla consigliera regionale Nicole Minetti che è in arrivo. Così è stato fatto. Ma Nicole Minetti, la ballerina di “Colorado Cafè” nonché igienista dentale del presidente del Consiglio che viene imposta da Berlusconi nel Consiglio regionale della Lombardia, firma il documento dell’affido, ma subito fuori dalla questura lascia Ruby alla cure della brasiliana Michele, professione escort, che la porta a casa sua.

Una decina di giorni dopo, il 5 giugno, la polizia deve intervenire di nuovo. Preleva Ruby a casa della brasiliana e la porta in ospedale. Le due donne hanno avuto un litigio furioso e la minorenne è segnata da vistosi lividi. Si accusavano a vicenda “di meretricio”, scrivono gli agenti nella loro relazione di servizio. In quella occasione, la polizia chiama ripetutamente Nicole Minetti, che risulta avere in custodia Ruby: ma non riesce a trovarla.

Dunque Ruby è stata abbandonata. E la Minetti non ha adempiuto all’impegno che si era assunta: quello di aver cura della ragazza. In questi casi, il codice fa scattare il reato di abbandono di minore. Di cui potrebbero essere chiamati a rispondere anche i funzionari della questura di Milano che l’hanno affidata all’igienista dentale contro il parere del magistrato. Secondo il codice, il reato è aggravato quando il minore dopo l’abbandono subisca lesioni, come è accaduto a Ruby. Ma ora sarà la procura della Repubblica di Milano a decidere come proseguire l’indagine.

Leggi “Mandatela in comunità”, ma la questura si piegò a B.

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