A Milano tempo pieno addio alle elementari. Per colpa dei tagli, che assicurano 40 ore di permanenza settimanali a scuola stravolgendo tuttavia il modello didattico su cui per decenni si era basata la crescita formativa dei bambini.
“Gli insegnanti non ne possono più – protesta Rita Frigerio, responsabile della Cisl scuola – Così è partita l’iniziativa di inviare al ministro Gelmini delle cartoline colorate per invitarla a venire a Milano a verificare che cosa sta succedendo a constatare il degrado della situazione”. Un degrado tanto grave che per il prossimo anno si prevede un drastco ridimensionamento del servizio.
“Per assicurare una qualità minimale dell’insegnamento – continua la Frigerio – meglio 30 ore la settimana che 40 in queste condizioni. Al tempo pieno c’erano due insegnanti per classe, ora invece per coprire le esigenze delle 40 ore con la riduzione delle risorse concesse, in ogni classe vengono impiegati da 7 a 8 insegnanti. Un turbinio di docenti che scombussolano l’intera oraganizzazione della didattica dequalificandola e disorientando gli stessi alunni. Come fa la Gelmini a tollerare questa situazione proprio lei che aveva come obiettivo di fondo l’insegnante unico per classe?”
E che diranno le famiglire milanesi se dal prossimo anno senza tempo pieno saranno costretti ad assistere i figli per alcuni pomeriggi perché esclusi dalla scuola? Come potranno conciliare i lavoro e la cura dei figli? Si aprirebbe un problema sociale di difficile controllo. La Cisl scuola, tuttavia, spera di aver succeso davanti al Tar della Lombardia a cui ha presentato un ricorso perché vengano annullate le disposizioni ministeriali che hanno di fatto reso impossibile la continuazione del tempo pieno.
“O si torna agli organici da sempre messi in campo – conclude Rita Frigerio . oppure si dica chiaro che alle famiglie non si condece un servizio di qualità. Per questo facciamo appello anchealle forze politiche perchè in previsione del rinnovo del consiglio comunale tengano conto di questo problema”.