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Nuovo testo sicurezza, dati del governo<br>Maroni: “In due anni reati comuni a -12%”

Foglio di via per le prostitute, arresto degli ultras in flagranza differita, liberalizzazione del wifi, rafforzamento dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie. Ecco alcuni punti del nuovo provvedimento

Le prostitute che si vendono sulla strada avranno un foglio di via per abbandonare il Paese. È una delle misure approvate nel nuovo testo sulla sicurezza, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Il testo prevede norme per l’espulsione di cittadini comunitari che violano le leggi, per la liberalizzazione delle connessioni wireless e per il rafforzamento dell’azione dell’agenzia per i beni sequestrati e confiscati. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha portato i risultati della lotta al crimine, segnalando che “negli ultimi due anni i reati comuni sono diminuiti di oltre il 12%, con un picco del 50% per le rapine in banca”.

Prostituzione – “Visto che il provvedimento non procedeva in Parlamento, abbiamo deciso di riapprovarlo e di inserire la norma sul reato di prostituzione nel pacchetto sicurezza”, ha affermato il premier. Così nei nuovo provvedimento viene prevista la possibilità di applicare misure di prevenzione, come il foglio di via, anche per chi esercita la prostituzione violando le ordinanze dei sindaci in materia di sicurezza urbana.

Violenza negli stadi – Si potranno arrestare gli ultras in flagranza differita, entro le 48 ore dal termine della manifestazione, mentre gli steward avranno più poteri di controllo e maggiore tutela legale per rafforzare la lotta alla violenza negli stadi: “Nelle prime 9 giornate di questo campionato – ha detto Maroni – c’è stata una riduzione del 50% del numero di partite con incidenti e una riduzione del 90% dei feriti, passati da undici a uno”.

Beni confiscati alla mafia – “Abbiamo rafforzato l’Agenzia Nazionale” per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I beni sequestrati, ha detto il ministro dell’Interno, “sono circa 35 mila per un valore di 18 miliardi di euro. Pensiamo che l’Agenzia possa procedere all’autofinanziamento consentendo di mettere a reddito una parte di questi beni”. Inoltre, ha proseguito, “aumentiamo le risorse umane e finanziarie per consentire l’apertura di nuove sedi regionali”. Maroni ha citato in particolare le città di Palermo, Napoli, Milano e Bari.

Connessioni wireless – Dall’1 gennaio ci si potrà collegare liberamente, senza restrizioni, alla rete wifi. Con il provvedimento di oggi, ha spiegato Maroni, “superiamo le restrizioni imposte dal decreto Pisanu cinque anni fa che ora sono state superate dall’evoluzione tecnologica”.

Ordinanze comunali – Il prefetto disporrà del concorso delle forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana. In questo modo, ha spiegato Maroni, “si rafforza il ruolo dei sindaci: le ordinanze comunali, infatti, si sono spesso rivelate poco efficaci perché non c’era collegamento con le forze di polizia che dovevano attuarle. Si aumenterà così il livello di sicurezza nelle città”.

Espulsioni di cittadini comunitari – I cittadini dell’Unione europea che soggiornano nel nostro paese oltre i 90 giorni senza avere i requisiti previsti dalla normativa europea (lavoro, reddito e idonea abitazione), potranno essere espulsi per motivi di ordine pubblico esattamente come avviene nei confronti degli extracomunitari. Si procederà prima con l’invito ad allontanarsi, e poi, se questo invito non viene rispettato, “è prevista l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico”. La norma è stata inserita nel disegno di legge e non nel dl perchè il governo ha voluto “notificare la proposta alla Comunità Europea per sapere se la commissione è d’accordo o meno”.

Permessi di soggiorno – Il rinnovo dei permessi di soggiorno non verrà più eseguito dalle questure ma dai comuni di residenza, così da rendere la procedura più rapida. “Ogni anno in Italia vengono rilasciati 500mila nuovi permessi di soggiorno e questi restano in capo alle questure”, ha affermato il ministro.

Carta d’identità e impronte digitali – Basta con la carta d’identità elettronica, una sperimentazione “che andava avanti da 10 anni e che ha comportato una spesa di 300 milioni di euro”, e via alla carta d’identità “come documento di sicurezza per tutti a costo zero a partire da quando si è neonati”. Inoltre “attraverso la registrazione delle impronte digitali nei Comuni – prosegue -, speriamo di arrivare anche prima della fine della legislatura all’utilizzo completo di questo nuovo strumento. Il nostro obiettivo resta quello di poter utilizzare questo documento per il voto elettronico”.