L’Italia compie 150 anni. “Non li dimostra. Sembra ancora una minorenne” ha commentato Berlusconi.
Tutto il Governo è impegnato nei festeggiamenti. Tremonti, per esempio, ha dato nuovi soldi alle scuole cattoliche. Festeggiando così i 1210 anni dello Stato Pontificio.
Anche La Russa è molto indaffarato. Sta tentando di farsi ridare le frecce tricolori da Gheddafi.
La celebrazione per antonomasia sarà però a Sanremo. Il Giovedì verrà dedicato ai 150 anni della Repubblica. Dato il suo stato di salute non ci saranno i fiori. Andrà tutto in opere di bene.
(Dopotutto Sanremo è abbastanza rappresentativo dell’Italia: l’età media è altissima, il voto comprato e i giovani fanno carriera solo grazie alla De Filippi)
“Quella sera i big canteranno le canzoni della storia del nostro paese” ha detto Gianni Morandi. Toccante il momento in cui Emanuele Filiberto, in collegamento da un vaporetto, canterà “Con te partirò” fuggendo dal Porto di Brindisi.
“Parleremo anche di lavoro” ha detto poi Morandi. Prese d’assalto le camere d’albergo dai cassintegrati. Già pronta una task force di psicologi per evitare l’omaggio a Tenco.
“Vogliamo parlare anche di immigrazione” ha aggiunto poi il conduttore. Non a caso tra i vari brani, quella sera, si ascolterà anche “Faccetta nera”. Perchè a un deputato in prima fila partirà la suoneria.
Polemiche iniziali sulla scelta delle canzoni: Morandi aveva scelto “Bella Ciao”. Il direttore del Festival, per par condicio, “Giovinezza”. Il tutto sarebbe stato poi accompagnato da un reading di un libro di Pansa. E da un falò di libri di Bocca.
La cosa non è piaciuta ai dirigenti Rai che hanno affermato: “Nessuna delle due canzoni verrà cantata quella sera“. “Bella Ciao” perchè canzone “comunista”. “Giovinezza” perchè Ciarrapico chiedeva troppo.
(Tra l’altro “Giovinezza” era stata proposta in quanto “canzone goliardica toscana“… Come no?!?! Il fascismo è stata una zingarata all’Amici Miei! Gli squadristi, al massimo, davano schiaffi alla stazione a chi partiva per Buchenwald).
C’è comunque amarezza tra i partigiani per la mancata esibizione di “Bella Ciao” al Festival. Ci confessa un partigiano: “Era il primo pensiero quando la fischiettavo, in mezzo alla neve, rischiando la vita per liberare il paese dal fascismo. Mi dicevo ‘Se resisti, vedrai Orietta Berti cantarla in diretta su Rai Uno‘”
Par condicio anche a inizio serata per rispetto alla Lega. Verrà cantata “Fratelli d’Italia”. Ma in dialetto bergamasco.
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Vignetta di Mauro Biani