Lo apprendo con oltre un mese di distanza, anche se in fondo potrei dire di averlo sempre saputo, dato che quella di sminuire i morti ammazzati dalla mafia è abitudine della Repubblica delle banane. Ancor prima della scritta “W la mafia”, comparsa nella piazza di Barcellona Pozzo di Gotto nei primi giorni di ottobre, è toccato alla città di Taormina (ME) diventare vittima dell’ennesimo oltraggio. Il 18 settembre la rinomata cittadina jonica ha ospitato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In quell’occasione si festeggiava “La Destra” di Storace.
Come sempre Mister B. è accolto da applausi scroscianti e gridolini di fan sfegatati, neanche si trattasse di un concerto della boyband del momento o della prima di una commediola americana di bassa lega. Mentre Mister “bunga bunga”, tra un massaggio nell’area di servizio ed un ritocco al trucco dietro le quinte, si cimentava in analisi politiche parecchio discutibili lasciando intendere che Fini fosse andato via di propria sponte, dall’altro lato della strada accadeva qualcosa di “strano” (ma non troppo, visti i precedenti). Appeso ad un balcone si trovava uno striscione, un vero e proprio manifesto di civiltà di fronte alla sede del monologo berlusconiano: “I nostri eroi: Placido Rizzotto, Ninni Cassarà, Beppe Montalto, Boris Giuliano, Peppino Impastato, giudice Terranova, giudice Chinnici, giudice Livatino, Pippo Fava, Beppe Alfano, giudice Falcone, giudice Borsellino. I tuoi?”. Certamente una provocazione, non solo legittima ma anche doverosa, visti i modelli di vita che Berlusconi non ha mai nascosto: Vittorio Mangano vi dice nulla?
Lo striscione, come accadde a Palermo in occasione della visita del Papa quando la Digos intervenne per lo striscione “I Love Milingo”, è stato prontamente rimosso con l’ausilio di un lungo bastone.
A Messina è da poco arrivato un nuovo questore, Carmelo Gugliotta, che nella città dello Stretto ha mosso i suoi primi passi da poliziotto. In occasione della visita del premier, ha ovviamente emesso un’ordinanza, nella quale si legge testualmente “Dato l’afflusso di un notevole numero di persone è stato predisposto un servizio per prevedere ed impedire qualsiasi turbativa, perchè non si può escludere che gruppi di contestatori possano approfittare dell’importante presenza per attuare forme di dissenso”. Sostanzialmente il questore ritiene inopportune le contestazioni al Presidente del Consiglio. Ovviamente non sono affatto d’accordo, poichè ritengo che i cittadini debbano essere protagonisti attivi della vita politica e abbiano tutto il diritto di manifestare, eventualmente, il proprio dissenso, a maggior ragione quando decidono di difendere la memoria di chi ha dato la vita per questo Paese. Ancora meno d’accordo mi trovo con quei poliziotti che hanno ritenuto oltraggioso uno striscione inneggiante alle vittime innocenti della mafia. Bisogna dirlo, però, forte e chiaro: non si muove foglia che “bunga bunga” non voglia.