Il pm chiede l'archiviazione sul caso del simbolo impresso sulla piazza di Cividate. Il comitato che ha presentato l'esposto: "E' stato infilato un simbolo di partito in un luogo pubblico"
Anche fuori Adro infuriano le polemiche sul Sole delle Alpi. L’amministrazione leghista di Cividate al Piano (Bergamo) ha istallato il contestato simbolo della Lega Nord in piazza Papa Giovanni XXIII. La decisione era contestata dal Comitato Amici della Piazza, che si era rivolto alla magistratura. Ma nei giorni scorsi però il pubblico ministero Franco Bettini ha chiesto al gip l’archiviazione del caso.
Adesso la storia si arricchisce di un nuovo capitolo: il pm nella sua richiesta di archiviazione parlava di Sole che ride (simbolo della lotta al nucleare e del partito dei Verdi) e non di ‘Sole delle Alpi’. “Prendiamo atto con amarezza dell’errore con il dubbio che questa vicenda sia stata trattata con leggerezza”, dice il comitato in una nota. Secondo il portavoce Marco Caproni, “nella sua richiesta, Bettini non fa riferimento ad alcuna legge italiana, se non vagamente”. Ma gli Amici della Piazza hanno deciso che non faranno ricorso: “Abbiamo perso e di motivi per appellarci ce ne sarebbero parecchi, ma non ricorreremo in appello”. Nonostante la confusione, il Comitato ha sottolineato come il magistrato abbia accettato la linea del sindaco riconosciendo la valenza sociale del simbolo. “Il simbolo riveste anche carattere socio culturale e così è stato inteso, all’atto della sua apposizione, da parte del sindaco del Comune”.
Il gruppo di cittadini ha concluso così il comunicato: “Il Comitato si è sempre comportato in maniera seria. Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto alla luce del sole, portando avanti una battaglia doverosa, anche se difficile, contro la scelta di un partito che governa e gioca a confondere i simboli di cui si è appropriato, con simboli culturali e tradizionali. Ciò che è innegabile è che a Cividate al Piano, nel bel mezzo della tradizionalissima piazza Papa Giovanni XXIII, è stato infilato un simbolo di partito, in un luogo pubblico. Ma a quanto pare, prima di intervenire, le istituzioni di natura politica hanno bisogno di una scuola tappezzata di ‘Sole padano’, altrimenti non ne vale la pena”.