In totale sono 36 gli avvisi di garanzia. Sul registro degli indagati l’ex Governatore Pd Antonio Bassolino, l’ex commissario straordinario per l’emergenza ed ex prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, insieme a una sfilza di primi cittadini e commissari straordinari dei comuni del napoletano
Secondo l’accusa, gli indagati non avrebbero adottato i provvedimenti necessari a “sterilizzare” i rifiuti abbandonati per strada, a disinfestare le zone più colpite dall’emergenza, a derattizzare i quartieri inondati dalla spazzatura, a contenere il fenomeno del randagismo. Il pm accusa gli amministratori pubblici di non aver in qualche modo “contenuto” gli effetti sanitari dell’emergenza rifiuti, delimitando, e quindi isolando, i cumuli di spazzatura che in qualche caso avevano raggiunto i primi piani delle abitazioni. I sindaci inoltre sono sotto inchiesta per non aver individuato i siti di stoccaggio provvisori dove trasferire la spazzatura, in modo da liberare strade e marciapiedi ed evitare il contatto con la popolazione. E come si è arrivati a contestare l’epidemia colposa? Attraverso una perizia tecnica commissionata a un pool composto da due epidemiologi e un medico legale. Che hanno incrociato i dati del boom di infezioni gastrointestinali e allergie cutanee nel periodo clou dell’emergenza, e quelli della vendita dei farmaci relativi a queste malattie. Stilando così un elenco di comuni dove l’aumento di patologie poteva essere spiegato solo con la presenza per giorni e giorni dell’immondizia in strada.
E alla Iervolino e a Bassolino arriva l’inattesa solidarietà del Pdl campano, firmata dal coordinatore regionale Nicola Cosentino. “Pur ribadendo tutte le responsabilità del centrosinistra nella genesi e nella gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, ritengo – afferma il parlamentare azzurro – sia doveroso, da parte di tutti, scindere le responsabilità politiche da quelle giudiziarie. Appare, infatti, inverosimile che una persona di lunga e comprovata esperienza politica e di governo, quale appunto è l’onorevole Iervolino, possa essere incappata in reati così gravi, come quelli ravvisati dai magistrati napoletani”. “Non volendo entrare nel merito di una così delicata questione – conclude Cosentino – ci auguriamo che il sindaco di Napoli e l’ex governatore della Campania riescano, al più presto, a dimostrare l’estraneità dai fatti che sono stati loro contestati”.