Oltre otto milioni di cittadine e di cittadini italiani, per fortuna non di baionette di mussoliniana memoria, hanno già dato il loro voto di sfiducia alla coppia Berlusconi-Masi, lo hanno fatto senza aspettare le scelte di Fini, senza attendere nessun via libera da alcun partito, lo hanno fatto nel modo più semplice e paradossale usando l’arma più berlusconiana che ci sia: la televisione.
Nelle scorse settimane, infatti, proprio il piccolo Cesare aveva lanciato il suo editto contro Roberto Saviano e contro tutti quelli che continuano a “rovinare l’immagine dell’Italia all’estero”, parlando e scrivendo di mafia e camorra, anzi per l’esattezza aveva aggiunto “quelli li strozzerei con le mie mani”, e naturalmente non si riferiva ai mafiosi e ai camorristi.
Il direttore generale della Rai che di Berlusconi è ormai un modesto imitatore, si era poi esibito in una serie di attacchi nei confronti di Rai Tre, di Fabio Fazio, dei contratti di Saviano, di Benigni, persino di Claudio Abbado, anche lui inserito nell’elenco dei rossi maledetti. Non contento, ieri mattina, dalle colonne di Repubblica ci ha spiegato che forse Santoro non tornerà in trasmissione a gennaio e che lui non se ne andrà mai, anche se il Parlamento voterà una mozione di censura, anche se i giornalisti voteranno a favore della sfiducia nel referendum indetto dall’Usigrai, neanche se gli sciopereranno contro, per la prima volta da anni, tutti i sindacati, tranne la Cisl.
Nonostante le minacce dei nuovi Gianni e Pinotto, o forse grazie anche a queste, milioni di italiani hanno deciso di premere il telecomando su Rai Tre, di scegliere di vedere quelli che non piacciono ai vecchi censori e comunque hanno scelto di vedere, come ha scritto Loris Mazzetti, una serata all’insegna della qualità, dell’ironia, della creatività, tutte cose che non appartengono alla cricca dell’odio e del rancore, quella che vorrebbe tagliare e imbavagliare tutto quello che non piace al piccolo Cesare, diventato piccolissimo e non solo di statura.
Le donne e gli uomini che hanno scelto di vedere questa serata straordinaria in tv, come i tanti che continuano a scegliere Annozero, hanno reso ancora più visibile le nudità e le impotenze di un potere che urla, strepita, minaccia, ma non riesce a intimidire tutto e tutti. Altro che il dito puntato di Fini, qui ci sono milioni di dita e di mani che non hanno mai ceduto al suo presunto fascino, che non sono disposti a farsi incappucciare da lui, né dai suoi fiduciari alla Rai.
Provino a chiudere Santoro, provino a cancellare le trasmissioni sgradite alla cricca, vorrà dire che i milioni di cittadine e di cittadini derubati e scippati, troveranno altri modi per farsi sentire, per ritrovarsi, per comunicare, sino a quando questi signori non se ne andranno e non saranno sfiduciati definitivamente.
Quello di lunedì sera è stato un autentico, massiccio voto popolare di sfiducia, un gesto di consapevole sfida verso ogni forma di censura e di manette alla libera circolazione delle opinioni e delle idee.
Chiunque abbia voglia di mandare un altro segnale può anche partecipare al voto di sfiducia promosso dai giornalisti contro il direttore generale Masi , basterà recarsi sul sito di valigia blu,o di reporter senza rete o di Articolo 21 ed esprimere la propria volontà. Sarà un altro modo per non restare con le mani in mano e per accompagnare all’uscita tutti i molestatori della legalità repubblicana e della Costituzione.
“Non è detto che Santoro sarà ancora in onda a gennaio prossimo..”, più o meno con queste parole Masi ha mandato un nuovo avvertimento a tutta la squadra di Annozero; non vorremmo sembrare irrispettosi, ma abbiamo la sensazione che Santoro andrà regolarmente in onda a gennaio, a febbraio, a marzo… non è escluso, al contrario, che Masi possa ritrovarsi, all’improvviso, sotto la cresta dell’…onda, magari insieme all’amico Silvio.