La Banca d’Italia nel supplemento di finanza pubblica al Bollettino statistico ha reso noto oggi il dato sul debito pubblico nel mese di settembre che è salito ancora a 1.844,8 miliardi di euro dai 1.842,9 miliardi di agosto. A settembre dello scorso anno era a 1.789,8 miliardi. Ma non è l’unica brutta notizia per le nostre finanze, perché Bankitalia ha pubblicato che nei primi nove mesi del 2010 le entrate tributarie sono state pari a 266,077 miliardi di euro, con un calo dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2009.

Frena anche la crescita della nostra economia. Il Pil, il prodotto interno lordo, nel terzo trimestre del 2010 è aumentato solo dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell’1,0% rispetto al terzo trimestre del 2009. I dati sul Pil sono, insomma, inferiori rispetto alle aspettative degli investitori che si attendevano un rialzo perlomeno dello 0,4% su base trimestrale e dell’1,2% su base annua. Nell’Eurozona e nell’Unione europea, secondo i dati diffusi da Eurostat, a 27 membri il Pil è aumentato dello 0,4% rispettivamente, contro una crescita dell’1% nel trimestre precedente. Anche se il pil tedesco, per prendere come parametro di paragone un competitor italiano, è cresciuto su base destagionalizzata dello 0,7% e una crescita annua del 3,9%. Le ultime stime davano un aumento annuale del 3,7%. In Gran Bretagna, invece, nel periodo luglio-settembre rispetto ai tre mesi precedenti il pil è aumentato dello 0,8%.

Per quanto riguarda ancora gli aspetti macroeconomici da Seul Mario Draghi, governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Board, dichiara: “La ripresa c’è ma è ancora lenta ed esposta a fragilità”. Osserva ancora Draghi: “E’ vero che sul fronte della riforma del sistema finanziario sono stati fatti grandi progressi – ha aggiunto – ma è anche vero che siamo a metà strada, perché ora bisogna tradurre le nuove regole in leggi”.

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