Incidente diplomatico. Forse la dichiarazione di guerra è troppo, ma la provocazione del governo coreano è stata grave. Il grave accadimento è sintetizzato da una foto a pag.3 del Corriere della Sera del 12 novembre: si vede Silvio Berlusconi a Seul durante una cerimonia connessa con la riunione del G20. Il presidente del Consiglio italiano sta camminando e passando in rassegna (?) dei signori in costume tradizionale. Silvio è preceduto da due bambine con occhiali non particolarmente avvenenti. Lui, il nostro Lui, ha un’aria depressa, gli occhi tristi, la bocca torta in una smorfia di sofferenza. Come? Niente bellezze orientali? Silvio ha fatto tutte quelle ore di aereo e non può nemmeno godere di un panorama speciale, di quelli che lui predilige? Questa è una provocazione bella e buona! Il problema è che i responsabili coreani del protocollo non hanno organizzato un comitato di accoglienza ad hoc per Silvio composto da magnifiche ragazze asiatiche che sull’ M.M. italiano (maschio maiale) hanno un effetto benefico, salvifico, meglio di una overdose di Prozac concentrato. Chi è il nostro ambasciatore in Corea? Lo vogliamo richiamare subito? Frattini che fa? Mangia pane a ufo…

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