Berlusconi sembra agli sgoccioli del suo impero corrotto e malavitoso. Da uomo immorale e senza scrupoli, appoggiato dalle gerarchie ecclesiastiche e dal mondo cattolico colluso e senza etica, è intenzionato a giocare l’ultima carta che gli è congeniale: «Muoia Sansone con tutti i Filistei».
Se i «Filistei» sono gli Italiani, essi sono già morti perché infettati da un virus che ha dissolto un patrimonio di civiltà e di convivenza, oltre l’economia, il territorio (condoni), il patrimonio artistico (Pompei) e la coesione sociale (immigrati e stato sociale).
Berlusconi, uomo senza senso dello Stato e nemico delle Istituzioni democratiche, vuole resistere a tutti i costi, pur di salvarsi dall’inevitabile suo ritorno in tribunale che lo aspetta «di diritto». Per convincerlo ad andarsene si prospetta l’ipotesi, avvalorata anche a sinistra (se ancora ne è rimasta un barlume), di offrirgli in un piatto d’oro zecchino il salvacondotto passato e futuro che finora con tutti i suoi trucchi non è riuscito ad avere: l’assoluzione piena, retroattiva e preventiva anche in futuro di ogni suo delitto e misfatto.
«Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini». Dove fallì il fido ministro Alfano, il servo Schifani e i prezzolati firmatari delle 40 leggi «ad personam», riesce la sinistra che pare esistere soltanto per dare sempre una possibilità a Berlusconi di risorgere dall’angolo dove la storia e la sua ingordigia inevitabilmente lo collocano. Se il Pd o chiunque altro si dovesse rendere disponibile a questa vergognosa giostra di inciviltà dovrà fare i conti con il popolo serio e onesto che si è attestato sul baluardo della Costituzione, limite invalicabile di una società democratica: «Tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge».
Berlusconi deve dimettersi per fallimento suo e della sua maggioranza schiava; si deve dimettere perché non rappresenta l’Italia; si deve dimettere perché inadatto moralmente a rappresentarla e a governarla. Si deve dimettere perché l’Italia ripudia lui e la sua cricca che devono essere giudicati da un tribunale sovrano, l’unico deputato a stabilire l’innocenza/assoluzione o la colpevolezza/pena. Nulla di più o di meno.
Facciamo appello alle forze sane del Paese, della Politica, del Parlamento, dei Partiti di non partecipare all’immorale ricatto di garantire un salvacondotto passato e futuro al delinquente Berlusconi. Sarebbe il colpo finale allo stato di Diritto per cui abbiamo lottato e vissuto in tutti questi anni. Nessuno osi barattare la Legge sovrana che vuole uguali tutti i cittadini con qualsiasi compromesso a favore di un infame che sicuramente incasserebbe quello che ha sempre voluto e sarebbe quindi più forte e sicuro per ritornare all’assalto delle Istituzioni e di coloro che lo hanno salvato.
Nessuno salvi Berlusconi dal suo giudice naturale perché nessuno potrebbe salvare i complici dall’ira e dallo sdegno di un popolo che li spazzerebbe via come un fiume in piena. Nessun partito ha avuto mandato di tradire la Costituzione fosse anche per liberarci più facilmente di Berlusconi che ormai ha una sola via di scampo: dimettersi con vergogna e disonore e prendere la via di quel tribunale che lo attende da vent’anni.