Si tratterebbe di un rimpasto annunciato. Intanto, lunedì verrà nominato il nuovo esecutivo. Forse usciranno il ministro degli esteri Kouchner e il discusso ministro del lavoro Woerth, al centro dello scandalo Bettencourt
Da tempo si aspettava un rimpasto per lo sprint in vista delle elezioni del 2012 e ora è arrivato. Il primo ministro François Fillon ha rimesso il suo incarico oggi e il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy ha accettato le dimissioni. Lunedì dovrebbe essere nominato il nuovo esecutivo.
In mattinata Fillon è andato all’Eliseo per incontrare Sarkozy, da poco tornato da Seul dove ha partecipato al G20. Al suo rientro in Francia l’hyperprésident aveva fatto presente ai collaboratori più stretti la sua intenzione di trascorrere il fine settimana a lavorare sulla formazione del nuovo esecutivo per poter annunciare la lista di ministri e sottosegretari lunedì.
Alcuni addii sono già ampiamente annunciati, in testa quello del ministro degli Esteri Bernard Kouchner, uomo simbolo dell’apertura a sinistra di Sarkozy, i cui rapporti con il capo dello Stato e i suoi invadenti consiglieri diplomatici si sono da tempo logorati. Sulla lista dei partenti, secondo le indiscrezioni più insistenti, anche il ministro della Sanità Roselyne Bachelot, che avrebbe perso molti consensi con la maldestra gestione dell’epidemia di influenza A/H1N1, e il ministro del Lavoro Eric Woerth, oggetto di critiche fortissime per la riforma delle pensioni recentemente approvata e per lo scandalo “Bettencourt”, sui finanziamenti occulti al partito di governo, l’Ump.
Resta al contrario tutta da definire la partita per il posto di Primo ministro. Dopo mesi di alti e bassi nei rapporti con Sarkozy, che avevano portato molti a darlo per uscente, l’attuale premier Fillon sembra aver riguadagnato punti nella corsa alla riconferma. “Francois Fillon sembra destinato a succedere a se stesso”, sintetizza il canale televisivo all news Lci, spiegando che la lista dei nuovi ministri potrebbe a questo punto arrivare già domani. Ma la sua poltrona fa gola all’attuale ministro dell’Ambiente, Jean-Louis Borloo, capofila dei centristi, il cui consenso è fondamentale per l’Ump in vista delle elezioni presidenziali del 2012.
Si è invece autoesclusa dalla corsa al premierato il ministro dell’economia Christine Lagarde, che ha più volte detto alla stampa di “stare bene dove sta”, facendo capire di non voler lasciare il timone dell’Economia in un momento delicato come la presidenza annuale del G8 e G20. Soprattutto perché il suo successore designato sarebbe l’attuale ministro del Bilancio François Baroin, con cui la signora di Bercy avrebbe da tempo rapporti burrascosi. Dovrebbe restare al suo posto anche il ministro dell’Interno Brice Hortefeux. Una new entry dovrebbe essere quella del sindaco di Bordeaux Alain Juppé, forse alla Difesa. Lo stesso ha affermato alla radio France Info: “Non è la prima volta che un ministro è sindaco di una grande città”.
Risolto il rebus del rimpasto, Sarkozy potrà tornare a occuparsi della lunga marcia di avvicinamento alle presidenziali del 2012, e della sfida a distanza con quello che sondaggi e commentatori politici indicano come il suo rivale più accreditato, l’attuale direttore del Fmi, il socialista Dominique Strauss-Kahn. Ironia della sorte, i due uomini politici si incontreranno mercoledì all’Eliseo per discutere di governance mondiale, nell’ambito dei riti di apertura della presidenza francese del G20. Un incontro “normale” e amichevole, hanno sottolineato entrambi alla stampa, ma che inevitabilmente risveglia le attese del mondo politico e del pubblico transalpino.