Due treni, quattro corse e tre ricorsi in partenza. La sfida della piccola Arenaways contro il colosso delle Ferrovie di Stato è lanciata. Questa mattina, dopo due mesi di rinvii tecnici, sono partiti i convogli della prima compagnia ferroviaria privata con sede ad Alessandria. Dei viaggi limitati rispetto ai piani: l’Ufficio per la regolazione dei servizi ferroviari (Ursf) ha proibito ai treni di effettuare 10 delle 14 fermate intermedie. Inoltre Arenaways ha ottenuto da Rete ferroviaria italiana (Rfi) l’autorizzazione per partire oggi solo l’11 novembre, tre giorni prima del debutto.
“Sono evidentemente tracce penalizzanti, all’origine richieste per un percorso ad anello con tutte le fermate intermedie – ha dichiarato il 12 novembre l’amministratore delegato Giuseppe Arena – Ma per noi l’importante era partire, quindi pur di dare vita alla prima alternativa per i passeggeri italiani ci siamo accontentati”.
E non solo, c’è la volontà di dimostrare che “si possono eseguire dei servizi senza prendere contributi, togliere soldi ai contribuenti”, aggiunge. “Si pensa che la concorrenza si possa vincere con un’opera di sfiancamento – riferisce alle agenzie di stampa – ma ce l’abbiamo fatta lo stesso, anche se non è la partenza che avremmo voluto. I passeggeri sono pochi, ma ci faremo conoscere”.
Per tutelare questo principio oggi sono partiti tre ricorsi: uno alla Commissione europea, uno all’Antitrust e l’altro all’Ursf. Al centro delle accuse, spiega Arena, ci sono “la non separazione di Rfi e Trenitalia e la posizione dominante di Trenitalia. L’altro è all’Ufficio di regolazione dei servizi ferroviari che ci ha impedito per ora le fermate intermedie tra Torino e Milano”.
“Noi non abbiamo fatto ostruzionismo – ha replicato oggi l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti dopo aver saputo dei ricorsi – Ci atteniamo alle regole; non siamo noi che diamo le licenze”.“Sarà l’Antitrust – e non certo Moretti – a dire se c’è o meno ostruzionismo da parte delle Ferrovie”, fanno sapere dal Codacons, che ha depositato un esposto presso l’Antitrust per i possibili comportamenti anticoncorrenziali a danno di Arenaways e dei “pendolari lombardi e piemontesi”. Entro fine mese dovrebbe arrivare la risposta dell’ufficio di regolazione, mentre i tempi per la decisione dell’Antitrust non sono ancora noti. “Le motivazioni di Rfi, Trenitalia e dell’Ursf sono tutti confutabili”, dichiara a ilfattoquotidiano.it l’ad Arena.
Arenaways, nata tre anni fa da imprenditori piemontesi con un investimento iniziale di 50 milioni di euro e un capitale di due milioni, vuole fornire un servizio di qualità ai pendolari. L’azienda avrebbe dovuto iniziare a funzionare il 6 settembre, con dieci corse giornaliere eseguite dai due treni da 200 posti ciascuno. A fine agosto c’è stato un primo rinvio al 20 settembre, poi al 27. L’obiettivo era quello di arrivare a dicembre con sedici corse giornaliere e raggiungere il trasporto di duemila pendolari con nove treni da 800 posti, percorrendo il percorso in 1h35 minuti. I tempi di percorrenza ora si aggirano intorno alle due ore, più di quanto fa un treno regionale che compie tutte le fermate del tragitto. Gli obiettivi a breve termine, dopo i tanti ostacoli e ritardi sono ridimensionati: “Da dicembre effettueremo 12 viaggi al giorno aumenteranno la capienza di altri 160 posti – confida Arena -. Se tutto va bene, per aprile-maggio avremo altri due treni”.