Scrivo su questo blog gratuitamente.
Voi mi leggete gratis.
E mentre io scrivo e voi leggete, i disoccupati – in aumento – vanno a colloqui dove i datori di lavoro esordiscono così: “Allora, non ci sono soldi…”
Nel frattempo, gli altri lavorano – non pagati.
La sera poi ci ritroviamo tutti quanti a qualche evento a “ingresso libero”.
Ma che fine hanno fatto i soldi????
Ve li ricordate? I soldi…
Domenica ho trovato una banconota da 100 euro su una bancarella in un mercatino vintage.
Quanti ricordi… Quando si tratta di soldi io divento nostalgico.
Comunque: quei 100 euro volevo prenderli, ma costavano troppo.
Ha fatto sensazione che a Torino due tizi hanno ucciso una donna su commissione per 2.500 euro – in due.
Per come vanno le cose, già è tanto se sono stati pagati.
Oggi in Italia, Repubblica fondata sull’accattonaggio, in tutti i settori professionali il minimo salariale è “gratis”. Lordo.
Paghi le imposte anche sul gratis. E alla fine non ti resta che “la metà di niente”.
Nel frattempo, i sindacalisti sono pagati per tutelare i diritti del lavoratore.
Io credo che eleggere una donna a capo del più grande sindacato italiano non sia sufficiente per distrarci da tutto questo.
Non stupisce che questa “cultura del gratis” dilaghi proprio in Italia: paese storicamente pezzente, dove un artista che partecipa ad un programma tv senza percepire compenso viene definito generoso.
E invece no: Benigni gratis a “Vieni via con me” non è stato generoso, ma scorretto; e costituisce un pericoloso precedente.
In un libero mercato, una cosa del genere uccide la concorrenza.
Se voi foste un dirigente tv, potendo avere gratis Benigni o Saverio Raimondo, chi scegliereste?
Me, lo so; ma solo perché siete folli, non perché vi siete rotti i coglioni di Dante letto ad alta voce – o, peggio ancora, di sentire Benigni ridursi a fare le battute di Spinoza (gratuitamente, suppongo).
Benigni doveva pretendere di essere pagato per andare in tv ad esibirsi.
Tutti devono pretendere di essere pagati, sempre.
Non solo è un diritto; ma è un dovere rispetto alla collettività.
Inoltre, basta ipocrisie sul denaro.
I soldi non fanno la felicità, ma la comprano.
In questo panorama così desolante,vi lascio con un messaggio di speranza: stanotte ho scopato. Gratis.