Tra mille ostacoli e difficoltà il progetto politico di Gianfranco Fini inizia a delineare concretamente una prospettiva nuova per l’Italia: la Terza Repubblica.
Possiamo ben dire di avere attinto alla tradizione politica del Modello Italiano, caratterizzato da passione e furore, e di esserne stati all’altezza e aver determinato una potente opportunità di chiusura definitiva di una fase di declino nazionale.
Comunque vada, il berlusconismo è finito e inizia una nuova fase tanto delicata quanto densa di opportunità. Che però va vissuta senza ripensamenti e moderatismi di ritorno.
L’Italia rappresenta la più straordinaria storia del pianeta, la sua stratificazione culturale non ha eguali come il suo genio che attraversa prepotente fin dalle origini la civilizzazione occidentale.
Questo patrimonio può e deve diventare consapevolezza che un’altra Italia è possibile: bella, colta, civile, solidale, appassionata e ingegnosa.
Il nostro merito più grande, ma anche il nostro compito più gravoso, consiste ora nell’indicare la direzione per costruire una nuova stagione politica e civile, definitivamente oltre il berlusconismo senza anima e la triste e lunghissima “transizione italiana”.
Qui e ora, senza alchimie e riflessi condizionati, torcicolli e ipocrisie facciamo saltare il vecchio quadro politico e determiniamo alleanze inedite e strategie lungimiranti esclusivamente sulla condivisione di valori e sogni, oltre i vecchi schemi.
Solo così cancelleremo definitivamente cricche, mafie e una certa idea di Italietta.
Una Terza Repubblica da fondare subito e con decisionismo appassionato, per riuscire finalmente a far riemergere e rappresentare l’Italia profonda, oltre gli alibi di parole oramai vuote di significato e di categorie politiche del ‘900 che non sono più in grado di spiegare, e tantomeno governare, il mondo.
Serve coraggio e determinazione: ma il varco che abbiamo aperto va immediatamente consolidato con una capacità inedita di fare cose che fino a ieri potevano sembrare impossibili.
Chiamiamo a raccolta chi ci sta e iniziamo una nuova fase nella vita nazionale: oltre la vecchia destra e la vecchia sinistra.
Semplicemente per l’Italia.