È stanco della situazione della politica italiana. Da Los Angeles, dove si trova per il Salone dell’Automobilie, l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne fa sapere: “Noi abbiamo bisogno di stabilità per fare le cose. L’instabilità non aiuta né a livello di clientela né a livello di gestione industriale del paese. Abbiamo bisogno di certezze”.
“Una possibile crisi di governo? O ce l’abbiamo o non ce l’abbiamo. E’ questo il problema. Non è un bel modo per gestire il Paese. La mancanza di chiarezza è quello che innervosisce il mondo intero. Le persone serie queste cose non le fanno”, ha riferito l’ad del Lingotto.
Dagli States, Marchionne osserva che il problema non è solo italiano ma europeo. “E’ una situazione non facile che va a impattare anche sull’atteggiamento dei consumatori e dei clienti – continua il top manager – Si è visto benissimo l’impatto sul livello occupazionale in Italia. A Mirafiori e in altri impianti ho sempre detto che avremmo adeguato la produzione alla domanda. C’è un problema di sovracapacità. Nessun produttore europeo sta guadagnando soldi”.
Quindi Marchionne chiede anche incentivi e bacchetta le istituzioni sulla gestione degli aiuti in passato: “Il mercato dell’auto italiano sta uscendo da un periodo di incentivi. L’avevo detto dall’inizio dell’anno e non mi sorprende. L’aver drogato il mercato per 24 mesi e poi aver staccato la spina, fa tornare tutto alla normalità anche se – aggiunge l’Ad – ci vorrà del tempo: ci saranno 12 mesi di inferno. Fino a marzo ci siamo portati dietro i buoni risultati del 2009, poi è finita la cuccagna: adesso ci facciamo 9 mesi del 2010 e i primi 3 del 2011 d’inferno e l’instabilità non aiuta”.
Le parole del numero uno della Fiat fanno eco a quanto detto solo due giorni fa da Emma Marcegaglia. La presidente di Confindustria ha detto che a livello politico “ci vuole molta serietà e responsabilità”: “Il momento è molto difficile e il Paese deve essere governato, ovviamente siamo preoccupati della situazione”.