“Strategia dell’equivoco”, il Secolo d’Italia legge così le reazioni al videomessaggio di Gianfranco Fini. Secondo il quotidiano diretto da Flavia Perina, le parole del presidente della Camera sono state strumentalizzate dal Pdl che “ha ribaltato il senso dell’appello”. Eppure anche tra i simpatizzanti di Fli le parole del segretario hanno generato delusione, rabbia e sconcerto. Tra i quasi mille commenti al video pubblicato sul sito dei circoli di Generazione Italia, che raramente supera i cento commenti, è tangibile il malumore. I più aspettavano che Fini lasciasse l’incarico di presidente di Montecitorio e che desse l’ultima spallata al governo. Le aspettative le illustra Angelo 76: “Per me serve una svolta. Per me il presidente Fini annuncia le sue dimissioni, tanto la finanziaria va vanti lo stesso. Poi annuncia la sfiducia a Bondi. Poi annuncia la possibilità di un futuro governo con PD ed Udc.
Insomma siamo al rush finale. AL MIO SEGNALE SCATENATE L’INFERNO”. Tutt’altro invece quello che vedrà. “Lo stile Berlusconiano ormai è in lui”, scrive Giovanni Bartoli. “Chiudete pure baracca, ormai è finito il sogno”. Fa eco Daniele: “E’ un messaggio pieno di cose ovvie e che non significa nulla”. Fini chiede di firmare il manifesto? Scrive Simone: “Prima mandi a casa Berlusconi e poi ne riparliamo”. Sergio Bachetti: “Il nulla cosmico, altroché dimissioni”. Nini: “Faccia cadere il governo e avrà le firme”. E via così, per decine e decine di messaggi. Rammarico e delusione. Il popolo di Fli vuole un atto di coraggio da parte del leader. Che rischia di perdere parte dei simpatizzanti se non si decide a mostrare fermezza.
Vogliono che faccia cadere il governo Berlusconi. E, politicamente, sottolinea Angela: “Berlusconi pensa che se Fini lo fa cadere riesce a dargli la colpa e fargli perdere il nostro sostegno, ma è l’esatto contrario: se fa cadere sto governo siamo tutti e di più con lui. Vai Gianfry”. Ma la delusione è tanta. “Messaggio puramente promozionale, francamente inutile, tanta attesa per niente”, scrive Karl. Tra la rabbia c’è anche chi tenta di riflettere. Come Fabio Giulianelli. “Mi sembra di aver colto nel messaggio di fini un aspetto che altri non hanno rilevato”, scrive. “Per Fini un partito politico non è cosa che si possa fare sul telaio di una 500. Fini pensa che ci voglia impegno e partecipazione allargata. Che ci voglia tempo e lavoro, è così che si costruiscono le cose solide e durature. L’invito alla firma del manifesto riflette questa visione dell’impegno politico”. Tra messaggi comunque mai offensivi, si delinea un confronto anche politico. “secondo me, se Fli avesse dato la spallata a Berlusconi a fine estate, si sarebbe innescata una reazione a catena positiva, a quest’ora l’Italia sarebbe già libera”. E il pensiero è ribadito quasi all’infinito. Enrico Soru sintetizza: Fin quando Fini e Co. continueranno sulla falsa riga dei giochetti di palazzo non c’è speranza per un Italia migliore senza il nano e la sua corte di codardi ladri. Basta con i tentennamenti, abbattere subito l’ asfaltato coalizione con il pd per cambiare la legge elettorale di Calderoli e poi subito al voto”.
Il confronto è andato avanti tutta la notte e stamani, quando si è diffusa la notizia che Fini oggi parteciperà a un convegno a Torino, si è accesa la speranza: “Preghiamo affinché oggi dica qualcosa di sensato”.