Gli interventi, definiti dal Guardian “di chirurgia estetica”, su due statue dell’Antica Roma a Palazzo Chigi appassionano la stampa estera. E il fatto che, a volerli, sia stato il premier Berlusconi suscita commenti salaci. Tanto più che i ‘restauri’ erano particolari: passi per la mano di Venere, ma il pene di Marte, di cui il dio s’era trovato privato a un certo momento della sua vita, lunga ormai quasi 2200 anni, attizza doppi sensi stile Cafonal. “Nuovo pene per una statua nell’ufficio di Berlusconi” titola esplicito il Guardian, ricordando che “l’entusiasmo” di Mr B per la chirirugia estetica “è ben documentato”. Se la Bbc resta compita e distaccata (il premier italiano “migliora” due statue), il Daily Mail s’indigna: “Berlusconi spende denaro del contribuente per dare mani e genitali finti a statue romane” (70 mila euro, secondo le fonti di stampa italiane citate dai media britannici). Portata in giro per il mondo da Afp ed Efe, la storiella sta pure sull’Independent, Les Echos, Nouvel Obs, Le Figaro, Liberation, Abc, El Mundo; e valica l’Atlantico per approdare al blog d’arte sul NYT: ”Statue di Marte e Venere rifatte intere” da Mr B. L’impudica vicenda del dio Marte –nel Cinquecento, il Nobil Signore di Palazzo Chigi avrebbe ordinato di coprire quelle nudità; oggi, le vuole integre in mostra – alleggerisce per un giorno la copertura della politica di casa nostra. Ma il FT, che si sottrae ai richiami mitologici, dedica a Mr B una sezione della rubrica Lex: “Se il premier cade, il prezzo dei titoli del suo impero mediatico potrebbe crollare”. Roba da mani lì, proprio dove Marte è rifatto.