"Se il governo avrà pochi voti in più tirerà a campare", dice il leader dell'Udc. Se invece Berlusconi andrà a elezioni sarà una sconfitta. Ieri aveva dato la disponibilità a partecipare a un esecutivo per evitare al Paese "di andare a fondo"
”L’Udc è un partito di opposizione e quindi il 14 dicembre alla Camera voterà la sfiducia al governo”: così il leader centrista Pier Ferdinando Casini ospite del telegiornale di La7. Ma per l’ex presidente della Camera “il vero problema sarà cosa succede il giorno dopo. Se ottiene la fiducia per pochi voti, il governo dovrà tirare a campare. Se invece Berlusconi deciderà di andare alle elezioni, questa sarà una fuga dalle responsabilità. E’ una sconfitta gettare la spugna dopo aver avuto cento parlamentari di maggioranza”. “La mia proposta di un governo di armistizio – ha proseguito – rimane l’ultima soluzione seria. Se intendono respingerlo sono ancora più contento e continuerò sulla mia strada perchè questo significa che la nostra politica è chiusa su se stessa, mentre il Paese chiede uno scatto”. “Questa classe politica – ha aggiunto il leader dell’Udc – non è in grado di gestire il Paese. Continuano a litigare su tutto senza risolvere nulla. Non mi chiedano di fare autocritica per la mia proposta, perchè qui si tratta di salvare il Paese e ci sono troppe cose che non funzionano”.
Ieri al convegno dell’Udc a Milano, Casini aveva detto che “serve un armistizio per il bene del paese” affermando la disponibilità dell’Udc per un governo che metta insieme le forze di destra e di sinistra e che pensi “non alle prossime elezioni, ma alle prossime scadenze dell’Italia, un’Italia che rischia di andare a fondo”. Però quest’offerta non cambierà l’atteggiamento dei centristi sulla fiducia al governo.