Dal settembre 2005 al mese di ottobre del 2010 la Rai ha preferito pagare il regista Squizzato senza chiedere in cambio nulla, lo ha condannato a restare confinato in una stanza di Corso Sempione, sede milanese della Rai. Buon per lui, potrebbe dire qualcuno, ma Squizzato, un professionista innamorato del suo lavoro, non la pensa affatto così, anzi proprio lui ha quantificato in 800 mila euro i soldi spesi dalla Rai per tenerlo fuori da ogni processo produttivo.
Qual è la gravissima colpa di questo signore, per altro noto alle cronache anche per essere stato un giovane e promettente aiuto regista di Carlo Lizzani, un giornalista attento alla cronaca sociale, un autore apprezzato di libri e saggi, l’ultimo dei quali è dedicato proprio ad individuare la strada migliore per liberare la Rai dal controllo soffocante dei partiti, delle lobby e delle logge?
La colpa è presto detta, per oltre 10 anni Squizzato ha lavorato come autore nel settore della fiction, del docufilm, lo ha fatto con ben sette direttori diversi, ricevendo attestati scritti di stima e premi internazionali e nazionali per la qualità delle sue produzioni.
Tra i tanti attestati ci sono quelli relativi al particolare assetto produttivo realizzato, tutto con forze interne, sfruttando le risorse aziendali, riducendo a zero il ricorso agli appalti all’esterno (vuoi vedere che proprio questo è il motivo dello scandalo?)
Tra una lode e l’altra per le sue virtù, Squizzato, a partire dal settembre 2005, è stato trasformato in un nullafacente a tempo indeterminato. Siccome a nulla valse le sue civili proteste, si è visto costretto a rivolgersi al tribunale di Milano.
Nel dicembre 2008 il giudice, per ora in primo grado, gli ha dato ragione e ha ordinato la sua reintegrazione. Da allora nulla è accaduto, nessuno gli ha chiesto scusa, nessuno lo ha chiamato, tutto come prima, adesso è stato costretto a rivolgersi ancora al tribunale per chiedere che la Rai accetti di applicare la sentenza! A questo siamo ormai ridotti, che un dipendente dopo aver vinto in primo grado, debba rivolgersi ancora al tribunale per chiedere di poter essere pagato per fare il suo lavoro.
Forse Squizzato ha sbagliato a non usare diversamente i soldi dell’azienda, forse avrebbe dovuto spendere e spandere, regalare euro agli appalti, usare la carta di credito aziendale per qualche viaggio alle terme, caricare sul budget aziendale due o tre escort, dedicarsi a temi “non ansiogeni” come ama dire il piccolo Cesare di Arcore, piuttosto che continuare a scrivere e a narrare di nuove povertà, di periferie urbane, di morti sul lavoro, di preti antifascisti come Don Mazzolari, insomma questo Squizzato se l’è andata proprio a cercare…
Questa nostra denuncia la manderemo all’attenzione della Commissione di vigilanza, della presidenza della Rai, della Corte dei conti per sapere se a qualcuno interessa mettere il naso in questa brutta storia di mobbing durato 5 anni, nella indifferenza quasi assoluta, forse perché Squizzato non è un volto abbastanza noto, forse perché ha un carattere fiero, forse perché ha messo il dito nella piaga dei costi e degli appalti esterni, un totem da non sfiorare per non correre il rischio dell’oscuramento.
La spediremo anche all’attenzione del magistrato della Corte dei conti che siede dentro il consiglio di amministrazione, affinché almeno lui chieda le carte, si legga la sentenza del tribunale, si faccia consegnare i raffronti tra i costi dei diversi modelli produttivi, cerchi di capire meglio perché Squizzato è stato “ostracizzato” e perchè il modello “low cost “ dopo essere stato esaltato è stato frettolosamente ripudiato.
Il codice etico della Rai, che viene impropriamente richiamato quando si deve imporre il lodo Maroni o tirare una bastonata ai Santoro, ai Mazzetti, ai Travaglio ai Vauro, alle Gabanelli, prevede anche che ci sia una utilizzazione piena, prioritaria, senza preclusioni di natura alcuna per il personale interno della Rai, perché allora in questo e in altri casi si è fatto il contrario? Per quale ragione si sono calpestate addirittura le sentenze dei tribunali (e non solo in questo caso, basti pensare agli oltraggi consumati contro Oliviero Beha)?
Dal momento che la Rai di Masi non darà risposta alcuna, anche perché loro rispondono solo alle proteste dei Maroni di turno, continueremo a chiederla alla Corte dei conti e ai tribunali, sino a quando Squizzato e gli altri non vedranno riconosciute le loro sacrosante ragioni e sino a quando i loro molestatori non saranno messi alla porta della Rai e, possibilmente, del paese.
Beppe Giulietti
Giornalista
Media & Regime - 22 Novembre 2010
Squizzato, chi era costui?
Dal settembre 2005 al mese di ottobre del 2010 la Rai ha preferito pagare il regista Squizzato senza chiedere in cambio nulla, lo ha condannato a restare confinato in una stanza di Corso Sempione, sede milanese della Rai. Buon per lui, potrebbe dire qualcuno, ma Squizzato, un professionista innamorato del suo lavoro, non la pensa affatto così, anzi proprio lui ha quantificato in 800 mila euro i soldi spesi dalla Rai per tenerlo fuori da ogni processo produttivo.
Qual è la gravissima colpa di questo signore, per altro noto alle cronache anche per essere stato un giovane e promettente aiuto regista di Carlo Lizzani, un giornalista attento alla cronaca sociale, un autore apprezzato di libri e saggi, l’ultimo dei quali è dedicato proprio ad individuare la strada migliore per liberare la Rai dal controllo soffocante dei partiti, delle lobby e delle logge?
La colpa è presto detta, per oltre 10 anni Squizzato ha lavorato come autore nel settore della fiction, del docufilm, lo ha fatto con ben sette direttori diversi, ricevendo attestati scritti di stima e premi internazionali e nazionali per la qualità delle sue produzioni.
Tra i tanti attestati ci sono quelli relativi al particolare assetto produttivo realizzato, tutto con forze interne, sfruttando le risorse aziendali, riducendo a zero il ricorso agli appalti all’esterno (vuoi vedere che proprio questo è il motivo dello scandalo?)
Tra una lode e l’altra per le sue virtù, Squizzato, a partire dal settembre 2005, è stato trasformato in un nullafacente a tempo indeterminato. Siccome a nulla valse le sue civili proteste, si è visto costretto a rivolgersi al tribunale di Milano.
Nel dicembre 2008 il giudice, per ora in primo grado, gli ha dato ragione e ha ordinato la sua reintegrazione. Da allora nulla è accaduto, nessuno gli ha chiesto scusa, nessuno lo ha chiamato, tutto come prima, adesso è stato costretto a rivolgersi ancora al tribunale per chiedere che la Rai accetti di applicare la sentenza! A questo siamo ormai ridotti, che un dipendente dopo aver vinto in primo grado, debba rivolgersi ancora al tribunale per chiedere di poter essere pagato per fare il suo lavoro.
Forse Squizzato ha sbagliato a non usare diversamente i soldi dell’azienda, forse avrebbe dovuto spendere e spandere, regalare euro agli appalti, usare la carta di credito aziendale per qualche viaggio alle terme, caricare sul budget aziendale due o tre escort, dedicarsi a temi “non ansiogeni” come ama dire il piccolo Cesare di Arcore, piuttosto che continuare a scrivere e a narrare di nuove povertà, di periferie urbane, di morti sul lavoro, di preti antifascisti come Don Mazzolari, insomma questo Squizzato se l’è andata proprio a cercare…
Questa nostra denuncia la manderemo all’attenzione della Commissione di vigilanza, della presidenza della Rai, della Corte dei conti per sapere se a qualcuno interessa mettere il naso in questa brutta storia di mobbing durato 5 anni, nella indifferenza quasi assoluta, forse perché Squizzato non è un volto abbastanza noto, forse perché ha un carattere fiero, forse perché ha messo il dito nella piaga dei costi e degli appalti esterni, un totem da non sfiorare per non correre il rischio dell’oscuramento.
La spediremo anche all’attenzione del magistrato della Corte dei conti che siede dentro il consiglio di amministrazione, affinché almeno lui chieda le carte, si legga la sentenza del tribunale, si faccia consegnare i raffronti tra i costi dei diversi modelli produttivi, cerchi di capire meglio perché Squizzato è stato “ostracizzato” e perchè il modello “low cost “ dopo essere stato esaltato è stato frettolosamente ripudiato.
Il codice etico della Rai, che viene impropriamente richiamato quando si deve imporre il lodo Maroni o tirare una bastonata ai Santoro, ai Mazzetti, ai Travaglio ai Vauro, alle Gabanelli, prevede anche che ci sia una utilizzazione piena, prioritaria, senza preclusioni di natura alcuna per il personale interno della Rai, perché allora in questo e in altri casi si è fatto il contrario? Per quale ragione si sono calpestate addirittura le sentenze dei tribunali (e non solo in questo caso, basti pensare agli oltraggi consumati contro Oliviero Beha)?
Dal momento che la Rai di Masi non darà risposta alcuna, anche perché loro rispondono solo alle proteste dei Maroni di turno, continueremo a chiederla alla Corte dei conti e ai tribunali, sino a quando Squizzato e gli altri non vedranno riconosciute le loro sacrosante ragioni e sino a quando i loro molestatori non saranno messi alla porta della Rai e, possibilmente, del paese.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.