Il salvataggio dell’Irlanda non convince i mercati azionari. Le principali Borse europee hanno aperto in lieve ribasso, a -0,6% l’indice Stxe 600 che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, con forti tensioni a Dublino che perde il 2,12% con il settore del credito nel panico: Bank of Ireland cede il 22,11%, Allied Irish bank il 18,14%. I mercati rimangono in terreno negativo e l’Europa è a rischio contagio. Dopo l’apertura con segno meno, a metà mattina Amsterdam segna -0,81%, Parigi -0,76%, Francoforte -0,16% e Londra -0,58%.

Secondo il governatore della Banca centrale d’Irlanda, Patrick Honohan, la soluzione migliore per molte banche irlandesi in difficoltà è trovare un acquirente estero, e gli istituti di credito “per quanto mi riguarda sono in vendita”. Membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea, Honohan spiegando che i costi di un rafforzamento del capitale bancario ben oltre i limiti minimi richiesti rischia di essere troppo costoso.

Si dice invece fiducioso il Governatore della Banca centrale spagnola, Miguel Ordonez. Il sistema creditizio “è forte” ha detto, non pyò essere paragone con altri Stati. “Ci sono stati problemi con le casse di risparmio ma li abbiamo affrontati nell’ultimo anno, con ristrutturazioni e ad un costo relativamente basso per le finanze pubbliche”. Ordonez, riporta Bloomberg, ha anche precisato che il salvataggio dell’Irlanda non avrà “assolutamente” alcun impatto sulla strategia di uscita dalle misure straordinarie di liquidità già imboccata dalla Banca centrale europea, del cui consiglio direttivo è membro.

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si è detto preoccupato perché nella crisi finanziaria europea “è in gioco l’euro”.  La crisi “ha delle conseguenze e faremo tutto il possibile per riportarla sotto controllo”.

Intanto il governo irlandese mette oggi gli ultimi ritocchi al piano di salvataggio dell’economia da 15 miliardi di euro in tagli e tasse mentre continuano le proteste di piazza a Dublino e all’interno del partito del primo ministro Brian Cowen, il Fianna Fail, cresce la fronda di chi vuole le sue dimissioni. Il piano per il salvataggio in quattro anni dell’economia irlandese sarà presentato domani con un giorno di ritardo sui tempi previsti, ha indicato Cowen che ha chiesto di restare al potere fino a quando il parlamento non avrà approvato il pacchetto di misure in nome di un preminente “interesse nazionale” che supera quelli della politica. Dopodichè, il prossimo anno, Cowen scioglierà le Camere.

Il piano quadriennale, 150 pagine all’esame degli esperti della Ue e del Fondo Monetario Internazionale, contiene significative riforme al sistema fiscale con nuove imposte sulle proprietà e sull’acqua e tagli al sistema del welfare. Ma Cowen, dopo che ieri l’opposizione aveva chiesto elezioni subito e gli alleati Verdi un voto a gennaio, è sotto intense pressioni anche dentro il suo partito perchè lasci il potere e c’è chi pensa che il governo non arriverà a Capodanno: oggi un gruppo di deputati del Fianna Fail si è convocato per discutere «una strategia in vista di una mozione di sfiducia» del primo ministro dopo che alcuni di loro erano andati dai media per chiedere pubblicamente le dimissioni. Se verrà messa a punto una linea comune – scrive oggi l’Irish Times – ci vorrà comunque una settimana prima che la mozione vada all’ordine del giorno del Parlamento.

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