Almeno cinquemila bambini di famiglie musulmane partecipano alle decine di "weekend school", nate grazie alla liberalizzazione dell'istruzione. Ma monta la polemica sul rischio-estremismi
Come punire un ladro? La prima volta si taglia una mano. La seconda il piede. Sono i principi della sharia, la legge islamica, che si leggono su libri di testo per bambini e ragazzi di tutte le età, dai 6 ai 18 anni: non in Arabia Saudita o in Iran, ma in Gran Bretagna. Proprio così. Nel Regno Unito, sono decine le “weekend school” che nascono da un giorno all’altro grazie alla liberalizzazione dell’istruzione inglese. Non sono finanziate dallo stato, né usufruiscono di edifici del governo, ma proprio grazie a questa indipendenza riescono anche ad evitare i controlli di Ofsted, l’organo preposto a garantire gli standard di qualità negli istituti del Regno. E a Londra, dopo un documentario della Bbc, sta montando un caso nazionale.
Le scuole di sharia aprono la sera e i giorni del fine settimana. Accolgono circa cinquemila bambini. Le famiglie musulmane ci mandano i figli, nati inglesi, perché imparino qualcosa delle loro radici. Ma spesso quello che si insegna sconfina con l’odio razziale. Il programma Panorama della Bbc ha mandato un finto scolaro tra i banchi, scoprendo che almeno in 40 di queste scuole vengono adottati libri di testo cruenti e antisemiti. L’ambasciata saudita a Londra nega di saperne qualcosa. Eppure uno degli edifici usati da una scuola appartiene al suo governo e il Saudi Cultural Bureau ha ammesso di avallare l’insegnamento. Del resto i saggi sono quelli in uso nei programmi scolastici dell’Arabia Saudita.
Un libro per gli alunni quindicenni insegna le implacabili punizioni della legge islamica. Non solo. Disegni precisi e schemi mostrano come si fa: “Bisogna tagliare la mano destra all’altezza del polso. Poi la ferita va cauterizzata per evitare che il soggetto muoia dissanguato”. Per gli atti di sodomia è prevista la pena di morte. Nel sussidiario gli allievi trovano le dotte analisi di diverse scuole di pensiero sul modo di infliggere la pena: si può optare per la lapidazione, oppure si può dare fuoco al soggetto o gettarlo da una scogliera. Il capitolo ebrei è ampio e dettagliato. Spesso sono definiti “maiali” o “scimmie”. E come compito a casa viene chiesto di elencare tutte le loro “riprovevoli caratteristiche”. L’ambasciatore saudita ha scritto una lettera alla Bbc commentando che “è dannosamente fuorviante discutere parti dei libri estrapolate dal loro contesto culturale, storico e linguistico”. Ma la BBC ha mostrato i testi a un profondo conoscitore del corano, il docente Neal Robinson. Il verdetto dell’esperto è stato chiaro: “In mano a gente sbagliata queste sono munizioni per alimentare l’antisemitismo”.
I libri rispolverano persino la vecchia leggenda dei Protocolli degli Anziani di Sion, una storia inventata in Russia dalla polizia segreta zarista e pubblicata sotto forma di documento segreto attribuito a una cospirazione ebraica con l’obiettivo di impadronirsi del mondo. Un clamoroso falso, come è stato più volte dimostrato. Tuttavia viene dato in pasto agli allievi e diventa la ragione prima per cui diffidare degli ebrei. “E’ una delle più vecchie e stupide campagne antisemite al mondo, lo sanno tutti – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Michael Gove, che ha reagito con preoccupazione alla scoperta della Bbc – Non voglio intervenire sul programma scolastico di un altro Paese, ma sia chiaro che non possiamo tollerare materiale antisemita nelle scuole del Regno Unito – ha proseguito – Ofsted ha già iniziato a lavorare in tale campo e presto mi comunicherà quale sia il modo migliore per controllare queste scuole”.
Ma la think tank Policy Exchange punta il dito proprio sul governo. La liberalizzazione voluta dai conservatori e l’apertura del sistema scolastico ad accademie e istituti gestiti dai privati cittadini non farà che aumentare il rischio di estremismo tra i banchi. Chi vuole aprire una scuola viene controllato solo per reati che riguardano frode e finanziamenti illeciti. “Si trascura completamente il potenziale background estremista”, sottolinea Policy Exchange, che invita il parlamento a cambiare le regole.
Deborah Ameri