Chi fermerà il molestatore delle pubbliche trasmissioni? Chi impedirà ai guastatori professionali di rovinare le nostre serate? Perché un cittadino che vorrebbe seguire in pace Santoro, Travaglio, Fazio, Saviano, la Gabanelli, Floris, deve sempre essere infastidito da un estremista che urla, chiede la testa dei giornalisti che non gli piacciono, impreca contro i comunisti, e poi sbatte giù il telefono, perché incapace di rispondere ad una domanda che non sia stata concordata qualche giorno prima?

Il vecchio molestatore non ha più limiti, non conosce vergogna, in tutti i sensi, assomiglia sempre più al mitico Paolini, quello che compariva dietro le telecamere sventolando il preservativo, anche lui era un molestatore, ma almeno non chiedeva il licenziamento di nessuno, anzi ogni tanto si beccava un calcione in diretta, mitico quello che gli rifilò Paolo Frajese. Per la verità la campagna di Paolini per il preservativo era sicuramente più utile socialmente, ed anche eticamente. Naturalmente non osiamo pensare nè sperare che qualcuno voglia rifilare un calcione anche all’erede di Paolini e di Cavallo pazzo, al secolo Mario Appignani e ci scuseranno i familiari per l’accostamento.

Quello che è accaduto a Ballarò, per altro va dato atto a Floris di aver replicato nel modo giusto, è solo la replica di una ignobile sceneggiata già vista.

Era accaduto ad Anno Zero quando Santoro gli aveva staccato la spina proprio perché il molestatore voleva urlare, ma non rispondere alle domande.

Ci aveva già provato con Ballarò rivendicando il suo diritto a parlare ovunque, a suo piacimento, senza contraddittorio. a conferma che si ritiene il padrone del polo Raiset, e come tale autorizzato a promuovere e a rimuovere.

Sarà nostra cura, come Articolo 21, far circolare il filmato, spedirlo alle autorità internazionali ed europee affinché vedano e ascoltino quello che accade in Italia, si rendano conto delle condizioni di salute del molestatore, tocchino con mano quali piaghe purulente può determinare il conflitto di interessi.

Nei giorni scorsi la Rai di Masi ha istituito il “Lodo Maroni”, quello che dovrebbe consentire a chiunque di chiedere e ottenere il diritto di poter replicare in diretta ad eventuali offese o lesioni della propria dignità. In lista di attesa ci sono già i terremotati dell’Aquila, gli studenti e i professori cancellati dalla Gelmini, i giudici offesi da Dell’Utri, a cominciare da Antonio Ingroia.

Adesso ci attendiamo un “Lodo molestatori”, con il quale si potrebbero introdurre delle sanzioni a carico dei disturbatori della pubblica quiete, dei maniaci della telefonata in diretta, dei prepotenti di ogni colore.

Non pensiamo a pene corporali, neppure a qualche manganellata mediatica in stile “metodo Boffo”, più semplicemente si potrebbe condannare il molestatore di turno alla interdizione dai pubblici uffici e dalle trasmissioni tv, in un solo colpo ci saremmo liberati dal presidente del Consiglio e avremmo riconquistato il diritto a poter guardare la nostra trasmissione preferita senza dover subire le interruzioni provocate dagli orchi di turno.

Se avete idee migliori sulle pene da infliggere ai molestatori segnalatecele pure, ovviamente restando nei limiti del codice civile e penale…..

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