Non si scrive mai abbastanza sulla mancanza di idee nell’Azienda Italia. E non solo in campo tecnologico ma anche nel campo della comunicazione. A rivedere Giovanni Allevi nello spot per la Fiat Punto My Life, vengono tanti pensieri. Il primo è che Allevi era già stato utilizzato da un’altra marca automobilistica per il lancio di una nuova linea di prodotto (BMW Serie 3 Touring). Non fa onore alla Fiat utilizzare la stessa idea, ma d’altra parte è coerente con la sua generale carenza di idee e quindi siete voi che non l’avete capito. BMW aveva utilizzato la musichetta lieve del nostro genio incompreso niente più che come una rarefatta punteggiatura di sottofondo a un copy che era, quello sì, un monumento. Invece qui il genio incompreso non solo è assurto al ruolo di protagonista dello spot, capovolgendo i ruoli, ma addirittura il copy è diventato il suo accompagnatore.
Il secondo pensiero che viene in mente è che sia stato un incompreso anche il copy visto che è stato sostituito con un marketing manager che sussurra a mezza voce il prezzo della vettura come farebbe un piazzista timido. Anzi, forse era un incompreso anche il marketing manager perché al suo posto come speaker ci hanno messo uno dalla forza vendita. È una tendenza tipica delle case automobilistiche in questo periodo di crisi e quindi Fiat non è innovativa nemmeno in questo. Il marketing è roba da “fighette”, qui bisogna vendere! Volutamente didascalico l’impianto dello spot, per essere sicuri che lo comprendano non solo gli italiani ma anche i manager Fiat: sotto il cofano del pianoforte i martelletti si trasformano in pistoni (per far capire tutta l’armonia del motore); poi l’auto frena davanti a un cervo che attraversa la strada (per far capire che la Punto è sicura e rispetta la natura); con un gioco di dissolvenze incrociate fra ovvietà e ovvietà, torniamo sul primo piano di Allevi che sorride al cervo dopo aver frenato col pianoforte per evitarlo. E qui si aprono diversi interrogativi. Il cervo si gira perché non ha mai visto nessuno guidare un piano o perché lo guidava forte? Oppure perché Allevi ride e non c’era proprio niente da ridere? Nel dubbio, se ne va. Incompreso come tutto il resto.