Il conduttore del celebre show “The O’Reilly factor”, si scaglia contro i dissacranti cartoni gialli, record di ascolti in America. Al centro della polemica un episodio dove la rete di Murdoch è definita "razzista". Ma a mandare in onda Homer&Co. è la rete consociata Fox Broadcasting
Molto vicino alle posizioni dei Tea Party, infatti, lo show di O’Reilly è stato preso spesso di mira, dal resto dei media, per essere diventato estremamente popolare presso le fasce più intolleranti di americani. I creatori del cartoon, dunque, non hanno fatto altro che costruire un episodio ad hoc, decisamente anti–repubblicano, basato sul dato di fatto, che nemmeno lo stesso O’Reilly ha mai contestato, che la Fox sia molto amata da chi ha posizioni dichiaratamente razziste. Al di là del particolare della scritta sull’elicottero, poi, tutto l’episodio è una satira del mondo del giornalismo, a partire dalla riunione fra i capi dei diversi network per decidere una strategia per diffondere un nuovo “panico relativo alla salute” passando per il “giubilo” per il boom di ascolti legato proprio alla “fantomatica epidemia”. Il disappunto di O’Reilly, tuttavia, non nasce solo dal chiaro attacco mosso dal cartone alla rete TV, ma dal fatto che a mandare in onda le avventure dei famosi abitanti di Springfield, altri non è che la consociata Fox Broadcasting, stessa famiglia di Fox News.
”Continuando a mordere la mano che gli dà da mangiare – ha detto O’Reilly dopo aver mostrato qualche secondo del cartone – la Fox broadcasting ancora una volta permette ai suoi cartoni di diventare “selvaggi”. Insomma, una reazione chiaramente infastidita che ha portato O’Reily a definire i Simpson delle “teste di cavolo”. Inutile dire che si sono moltiplicati, soprattutto in rete, i commenti di coloro che si chiedono se O’Reilly sappia abbastanza a proposito dei Simpson e se gli sia chiaro che non si tratta di persone in carne ed ossa ma solo di disegni, sebbene popolari, forse anche più del criticatissimo Obama. Sembra inoltre sfuggire a O’Reilly il fatto che, giunto alla 23ma serie, il cartone è un vero e proprio “macina soldi” per la Fox che perderebbe un bel po’ di inserzionisti nel caso di passaggio ad un altro canale. Inoltre, come spesso accade, la polemica innestata dal mezzo busto ha fatto moltiplicare il numero di coloro che, spinti dalla curiosità, hanno deciso di andarsi a guardare l’episodio “incriminato”.