Serge Latouche firma il nostro appello Abbiamo un sogno (guarda il video).
Ci sono giorni che la vita sembra più leggera, questo è uno di quei giorni. Ricevere la notizia che il più importante punto di riferimento della decrescita, a livello nazionale e internazionale, decide di affiancarsi a questo percorso iniziato ormai diversi mesi fa, aderendo convintamente alla filosofia di fondo e alla prospettiva che ci siamo dati fa davvero sperare di aver intrapreso il giusto cammino, la giusta direzione.
Dopo Alex Zanotelli, Franca Rame, Riccardo Petrella, Don Andrea Gallo, Flavio Lotti, Andrea Segré, Francuccio Gesualdi, Jacopo e Dario Fo, Salvatore Borsellino, Giulietto Chiesa, Michele Buono, Loris Mazzetti, Giliano Tallone e altre 4.000 persone da tutta Italia, in rappresentanza di decine e decine di associazioni, comitati, liste civiche, gruppi locali, ora si aggiunge anche la firma di Latouche ad arricchire un percorso già di per sé pieno di sorprese e denso di futuro.
Proprio alla vigilia del primo incontro nazionale della rete, che si terrà domenica prossima a Firenze.
E’ stato convocato per il 28 novembre il primo incontro di coordinamento del progetto “Abbiamo un sogno”. La scelta della città è stata dettata dalla volontà di cercare un punto facilmente accessibile a tutti.
Ospiti presso la sede Arci in Piazza dei Ciompi 11, in quella che fu la “casa del Ghiberti”, un punto storico che fu centro operativo della Resistenza e poi punto d’incontro dei movimenti femministi, ci incontreremo con tutti i firmatari per guardarci in faccia, conoscerci, presentare le nostre storie e percorsi, e da lì partire per condividere un percorso unico, comune, che guardi al futuro di questo Paese.
Noi non abbiamo fretta, siamo sereni e fiduciosi che nel dialogo e nell’ascolto reciproco si possano affrontare e sciogliere tutti i nodi che si porranno lungo il cammino. Come dice un proverbio burkinabé: “Sedersi a discutere non coltiva i campi, però risolve i problemi“.
E ci pare che di questo ci sia grande bisogno oggi! L’Italia ha assoluta necessità di un cambiamento politico radicale e noi crediamo che la società civile sia chiamata in questo momento storico a contribuirvi attivamente.