“Queste manifestazioni sono fatte proprio da chi vuole la democrazia. Se democrazia è impedire di parlare, lasciamo ogni commento”. Così esordisce Marcello Dell’Utri in una sala occupata da 72 persone (di cui 22 iscritti al Circolo del buon governo). “I manifestanti – continua – contestano la possibile agiografia di Mussolini, ma noi siamo qui per presentare un libro che è giusto che sia stampato, sia letto e sia studiato perché è giusto che la verità sia studiata con tutti i mezzi”.
Mentre fuori i manifestanti continuano la contestazione, dell’Utri legge alcune pagine del diario: “1939, Mussolini a Torino per l’inaugurazione dello stabilimento Mirafiori”. L’incontro s’è svolto all’interno della libreria in assoluta calma.
“Sono qui per guardare in faccia un mafioso che è diventato senatore”. Così dice Salvatore Borsellino, fratello del celebre magistrato ucciso dalla mafia tiene in mano il libro ‘Paolo Borsellino e l’agenda rossa’, lo stesso che sventolano con le braccia alzate i circa 200 manifestanti. “Trovo indecoroso – ha ancora detto Borsellino – che in Italia sia senatore una persona condannata per concorso esterno alla mafia”.