Che la prima pagina del Giornale sia tendenziosa è una cosa alla quale mi sono abituato da tempo, perché – alla faccia del pensiero unico – provo a leggerlo il più spesso possibile, a capirlo o interpretarlo, dipende dal margine imposto dalla redazione milanese.
È ormai noto sui vari siti delle principale testate che aggiungere qualche culo o tetta aiuta a pubblicare pezzi scottanti. Generalmente abbinati sullo schermo, in basso, a rivelazioni scottanti sul premier (da Mills al bunga bunga passando per le presunte minorenni): segnalare una notizia ugualmente, pur proponendo “un’alternativa” o una distrazione visiva che sarà verosimilmente cliccata al posto dell’articolo sulle nuove asserzioni della Procura di Caltanissetta, tanto per dire.
Ma vedere stamattina sull’edizione cartacea del Giornale la foto in primo piano, gambe aperte in spaccata, di una ragazzina di tredici anni, verosimilmente rapita e forse in balia di un violentatore, mi fa solo schifo.
Questa è la copertina che ci è stata sbattuta in faccia stamattina nelle edicole del Belpaese, come fossero centinaia di migliaia di manifesti appoggiati sui banconi italiani.
Purtroppo se ne può dedurre solo una cosa: al Giornale, pur di nascondere le schifezze del fratello dell’editore, presidente del Consiglio, non si esita a usare stratagemmi comunicativi di inaudita violenza, come adescare i lettori servendosi della foto ammiccante di una bimba rapita.
Fate schifo.