Il presidente del consiglio è intervenuto sulle proteste. Mentre Bossi ha riconosciuto che i manifestanti "hanno qualche ragione". Casini: "Noi siamo con studenti e polizia"
“Gli studenti veri sono a casa a studiare”. Così il premier è intervenuto sulle proteste degli universitari che oggi sono tornati in piazza, nel giorno in cui l’aula di Montecitorio si appresta a votare il ddl Gelmini. Poco prima di Silvio Berlusconi si era espresso il ministro Umberto Bossi riconoscendo che “gli studenti hanno qualche ragione” a manifestare. Bossi ha rivolto ai giovani il suggerimento di “non lasciarsi strumentalizzare come è avvenuto in passato” e di “pensare a studiare”. Più netta e dura la posizione del presidente del Consiglio. “Gli studenti veri sono a casa a studiare, quelli in giro a protestare sono dei centri sociali e sono fuori corso”, ha detto, aggiungendo che la riforma “deve passare” perché “è una buona riforma e meglio non si poteva fare”. Quella in Parlamento, ha detto, “è una buona riforma che favorisce gli studenti, i professori e più in generale tutto il mondo accademico e dunque deve passare se vogliamo finalmente ammodernare l’università”. Secondo il Cavaliere, inoltre, la riforma “è stata discussa con tutte le parti in causa, modificata, migliorata e credo che meglio di così non si potesse proprio fare”.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si è espresso contro “gli estremisti che hanno bloccato Roma e causato gravi incidenti non hanno reso un buon servizio alla stragrande maggioranza di studenti scesi in piazza con motivazioni non totalmente condivisibili ma certamente animate da una positiva volontà di partecipazione e di miglioramento delle condizioni della nostra Università”. In una nota il leader di Futuro e Libertà ha espresso la propria solidarietà “alle Forze di Polizia, ai cittadini romani e ai tantissimi giovani in buona fede, la cui protesta è stata strumentalizzata”.
Le parole di Berlusconi “fomentano la violenza”, secondo Leoluca Orlando, portavoce dell’Italia dei Valori. “Berlusconi è indegno”, ha aggiunto Orlando. “Il ‘portavoce di Putin’ non solo ruba il futuro agli studenti ma si permette pure di offenderli. Chieda scusa a chi sta portando avanti una tranquilla e legittima protesta nei confronti di una riforma che brucia l’avvenire del nostro Paese”. Secondo Orlando il premier “piuttosto spieghi come mai l’Italia in queste ore è stata trasformata in tante piazze Tienanmen. Infatti, questo ingente dispiegamento di forze, con la conseguente paralisi delle città, è un segnale inconfondibile da parte di questo governo: vogliono fomentare la violenza e isolare gli studenti in piazza segnalandoli come estremisti”.
”La scelta di militarizzare le vie del centro, impedire l’accesso a Piazza Montecitorio agli studenti è un errore”, ha detto Nichi Vendola criticando la scelta del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di presidiare massicciamente piazza Montecitorio con i blindati delle forze dell’ordine e chiudendo l’accesso da ogni strada. Secondo Vendola ” il pacifico e ordinato svolgimento della manifestazione degli studenti e dei ricercatori deve essere garantito. Faccio appello al ministro dell’Interno affinchè questa scelta venga modificata”. Anche il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, “speriamo che (la protesta, ndr) sia governata bene perché c’è tensione in giro. Franceschini è andato a parlare con Maroni e ha raccomandato tutta l’attenzione necessaria perchè c’è molta tensione in giro”.
Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: ”Vadano a scuola a studiare”. Benedetto della Vedova si è detto fiducioso che “che questa riforma sia una delle ultime cose che questo governo farà, intendendosi esattamente questo governo Berlusconi quater”, ha detto il vicario dei deputati di Futuro e Libertà. “Mancano ancora due settimane al 14 dicembre e sono un’eternità”.
Dario Franceschini, Capogruppo del Pd alla camera dice: “Non voglio entrare nel merito delle scelte di ordine pubblico, ma registro che in piazza stanno protestando dei ragazzi e lo fanno per difendere i loro diritti e le loro università”. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori: “E’ contraddittorio il comportamento di quella parte di maggioranza che il sabato e la domenica contesta il presidente del Consiglio, addirittura salendo insieme con noi sui tetti, insieme ai precari manifestando contro la riforma Gelmini, e il lunedì qui in Aula approva e appoggia la riforma stessa votandola”. Mentre Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ricorda che “gli studenti hanno sempre protestato, è un fatto di democrazia; speriamo solo che certi infiltrati non confondano le acque”. Casini si è apertamente schierato a favore degli studenti e degli agenti di polizia. “Le forze dell’ordine hanno sempre la nostra solidarietà in quanto fanno solo il loro lavoro. Allo stesso tempo dobbiamo mostrare solidarietà nei confronti di quegli studenti che prendono 30 e lode e che oggi sono in strada a protestare”, ha detto. “Deve vederci uniti – ammonisce – non la impropria scelta tra studenti e forze dell’ordine, quelli li rispettiamo tutti. L’esecrazione del Parlamento va nei confronti di quei gruppuscoli che fomentano violenza”.
Per Fabrizio Cicchitto le proteste sono assolutamente ingiustificate perché “larga parte del mondo universitario è favorevole alla riforma Gelmini, perchè essa innova profondamente rispetto ad una situazione negativa”. Quindi, secondo il capogruppo del Pdl alla Camera, le manifestazioni di oggi sono solo “una protesta insieme corporativa ed estremista. Purtroppo ancora una volta, l’estremismo diventa il brodo di coltura della violenza. Sono in campo dei gruppi che chiaramente ricercano lo scontro”.