C’è viva soddisfazione all’interno della compagine governativa per gli ottimi risultati del primo semestre dell’anno, in merito alla bilancia commerciale Import-Escort che vede l’Italia tra i paesi in netta ascesa. E’ indubbio (questo lo vogliamo riconoscere o no?) che il principale artefice di questo miracolo italiano è il nostro presidente del Consiglio.
Un indefesso lavoro, giorno e notte a scapito degli affetti familiari ha permesso al presidente Berlusconi di invertire un trend negativo che vedeva l’Italia al primo posto nella classifica dei paesi importatori e all’ultimo in quella dei paesi escortatori.
Il primato che è stato ufficializzato dalle maggiori diplomazie europee, inaugura un nuovo corso per la bilancia commerciale italiana e, nello specifico, per quanto concerne il “made in Italy”, prezioso brand che grazie all’intuizione del presidente Berlusconi oggi apre scenari, anche professionali, che potranno incidere direttamente sulla disoccupazione giovanile.
Lo stesso Sacconi, in una nota ministeriale, ha voluto sottolineare come il pessimismo professionale della sinistra conservatrice per una volta cozzi di fronte a dati certi. La professione di escort ha avuto negli ultimi due anni un incremento pari al 580% (era dagli anni 50 che non accadeva – vedi relazione Sen. Merlin) per una fascia occupazionale di primo ingresso nel mondo del lavoro che va dai 16 ai 26 anni. Lo stesso Sacconi ha auspicato, in ossequio alla nostre radici cristiane, che tale traguardo professionale non possa che coinvolgere le figlie nate all’interno della famiglia tradizionale che solo nel matrimonio trova il proprio cemento naturale. E se il ministro Carfagna, in una nota a margine del proprio intervento sulle pari opportunità, sottolinea la necessità di aprire la professione anche al sesso maschile, ha fatto discutere la presa di posizione del superministro Tremonti che, commentando i dati economici in suo possesso (5000 euro a botta), ha calcolato un gettito strutturale per lo stato pari a 2 miliardi di euro annui. Tremonti ha inoltre aggiunto che è allo studio una sanatoria per le “botte” precedenti al 31 gennaio 2010 per le persone fisiche che denunceranno nella prossima dichiarazione dei redditi di avere “utilizzato” una o più escort.
Su questo ultimo proposito va registrata la durissima presa di posizione della Chiesa che per bocca del Cardinale Bagnasco si è dichiarata fermissimamente contraria a questa ipotesi: “E’ immorale che uno stato faccia cassa su un atto che con il sentimento e l’amore non ha nulla a che vedere“ e ha continuato “…inoltre è facilmente prevedibile un aumento vertiginoso delle domande di divorzio soprattutto all’interno dei nuclei familiari più fragili: le coppie sessantenni”.
La voce dell’opposizione non è mancata rimarcando i toni propagandistici della destra di governo e ricordando come, al contrario, siano più le russe importate delle italiane esportate.
La lega minaccia dazi.