La vulgata che si propina al popolo dei BOT sostiene che l’attuale Legge di Stabilità (definizione dal vago sapore orwelliano) abbia “messo in sicurezza” i conti pubblici. Guardando il grafico mi sfugge il significato di questa affermazione. Ci sono titoli (bonds) di stato per 426,4 miliardi di dollari da rifinanziare entro i prossimi dodici mesi e altri 229 milardi entro l’anno successivo. In totale più di 650 miliardi di dollari in 2 anni. Vi sentite molto sicuri?
Ma siamo appena all’inizio. Immaginiamo che si vada alle elezioni anticipate con il porcellum. Quelli che hanno acquistato i titoli pubblici aspetteranno pazientemente il risultato senza porsi domande sui rischi a cui sono sottoposti i loro risparmi? Il popolo bue rimane placido a pascolare e muggire mentre la campagna elettorale infuria? Io non credo.
Infatti tanto per cominciare dalle urne potrebbe venire fuori un’altra maggioranza parlamentare a sostegno di Berlusconi. Persino il Financial Times, che influenza fortemente l’opinione di chi i nostri titoli di stato dovrebbe comprarli, si augura che Berlusconi perda le elezioni e “spenda più tempo in camera da letto dove fa meno danni”.
Ma c’è uno scenario molto, ma molto peggiore: un risultato elettorale che conferisca alla coalizione vincente una maggioranza risicata in una o entrambe le Camere, o peggio, una maggioranza diversa in ciascuna Camera. A quel punto ve la sentireste di affidare i vostri risparmi al Tesoro Italiano? E a che tassi di interesse?