Penso sia giusto dare il risalto che merita a una iniziativa “positiva” che nasce dal basso, dalla gente comune che in questi mesi ha posto al centro dell’attenzione un NO grande alla discarica nel Parco nazionale del Vesuvio. Per dare il senso che la soluzione all’emergenza rifiuti passa attraverso un diverso approccio alla programmazione degli interventi, a cominciare da una modifica degli stili di vita, dalla riduzione degli imballaggi, i cittadini dell’area della discarica hanno inventato “Vesuvietta, la borsa che si usa e non si getta”, per una spesa senza shoppers, per una spesa senza residui.
La borsa, autoprodotta, viene distribuita a tutti con un contributo a piacere che serve per finanziare le attività dei comitati e del movimento. E soprattutto per continuare a fare corretta informazione, per evitare quella criminalizzazione che continua a passare su molti giornali e televisioni. Ancora in queste ore è passata la notizia dell’aggressione a due autisti di compattatori a terzigno, mentre ignorano, o citano marginalmente, il parziale investimento di uno dei manifestanti, che sembra sia all’origine della lite. Inoltre è stata quasi ignorata la notizia della scoperta da parte di alcuni manifestanti-vigili che alcuni compattatori diretti alla discarica Sari perdevano percolato e uno trasportava, assieme a rifiuti urbani, anche Raee (computers, televisori, ecc.), merce che non è classificabile come “rifiuti urbani”.
In realtà si continua a fare cose diverse da quelle che si promettono e quando si agisce così è evidente che aumenta la sfiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni.
In questo quadro“Vesuvietta” è proprio una bella notizia.