Le famiglie dei ragazzi di un Istituto comprensivo di Bruino, provincia di Torino, hanno già inviato una diffida ai ministeri dell'Istruzione e dell'Economia. "Se non riceveremo risposte sullo stanziamento di fondi, ricorreremo al Tar"
L’azione si sviluppa in due fasi, come spiega l’avvocato Diogene Franzoso che segue la vicenda insieme alla Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil. La prima con l’invio di una diffida al ministero dell’Istruzione e a quello dell’Economia. “Chiediamo ai ministeri che ottemperino ai loro doveri e corrispondano la cifra che è stata a suo tempo stanziata e mai erogata – afferma Franzoso-. Se entro 90 giorni non ci saranno risposte, scatterà il ricorso al Tribunale amministrativo regionale”.
Per ricorrere a questo strumento giuridico contro la pubblica amministrazione deveprevalere un “interesse giuridicamente rilevante”. E i genitori ritengono che ci siano tutte le condizioni. “Non viene rispettato l’articolo 34 della Costituzione che sancisce la gratuità dell’istruzione inferiore”, dicono: “Se il ministero avesse fatto il suo dovere e avesse erogato i fondi, il consiglio d’istituto non avrebbe richiesto ai genitori i contributi volontari”.
“Con i 20mila euro raccolti il primo anno – spiega il presidente del consiglio d’istituto Claudio Stacchino – abbiamo dovuto pagare 1.300 euro spesi per l’acquisto di sapone e carta igienica, 1.600 per risme di carta, 3.000 euro per cartucce e toner, 4.000 euro per materiale didattico vario…e tante altre spese che non sarebbero certo state di nostra competenza”.
“Se la situazione continua così, la qualità a cui abbiamo lavorato per anni si perderebbe”, dichiara il sindaco Pd di Bruino Andrea Appiano, la cui giunta ha dovuto aumentare i finanziamenti per l’istruzione. I rischi sono gli aumenti dei costi delle mense ma soprattutto la mancanza di risorse per il sostegno agli alunni disabili. Per questo Appiano afferma che “da un anno abbiamo deciso di promuovere la nascita di un comitato”. È un tentativo di far fronte alla “la lenta privatizzazione del sistema scolastico”, evidenzia il segretario torinese della Flc Igor Piotto, un processo che passa tramite “i tagli alle scuole pubbliche e gli aiuti alle private”.