Cattiverie
Durante il discorso di Bersani una manifestante ha accusato un malore. Si è turata il naso per troppo tempo
- 15:13 - Ia, Marco Re (Tor Vergata): "Microelettrica fulcro 'creativo' del settore"
Roma, 19 nov. (Adnkronos/Labitalia) - "L'intelligenza artificiale nasce dal punto di vista degli algoritmi negli anni '40 in realtà, il machine learning è stato usato nelle nostre aziende per tanti anni, il vero elemento che ha portato a questo veloce e molto veloce incremento dell'applicazione è la microelettronica, cioè la convergenza in particolare di due tecnologie, tutte e due dipendenti dalla microelettronica. La convergenza di queste due tecnologie ha consentito di arrivare a prendere gli algoritmi magari nati 15 anni fa o 20 anni fa dai nostri ricercatori del settore della fisica e dell'ingegneria, e della matematica, e metterli su un hardware. Quindi è fondamentale sempre porre l'attenzione sul fatto che, oggi, in questo strumento, noi abbiamo l'implementazione dell'intelligenza artificiale perché abbiamo un cosiddetto hardware accelerator, cioè un oggetto hardware, un circuito integrato specifico che svolge queste funzioni con grande efficienza energetica". A dirlo Marco Re, professore Elettronica digitale Università Tor Vergata, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A, 'Trasformazione digitale, dentro l'AI'.
"Nel futuro - spiega - avremo anche la possibilità di non dover accedere alla rete, al cloud o al fuoco per fare il learning, ma avremo un learning locale. Ma questo sarà il risultato della convergenza di dati trasferiti e microelettronica molto spinta. Allora bisogna poi capire bene qual è la situazione della microelettronica mondiale, che è centrale per l'intelligenza artificiale. E quali sono le sue criticità? Il problema è che la microelettronica moderna è estremamente complessa. Noi lavoriamo attualmente su nodi, si chiama nodo l'elemento 3D, il transistor singolo, e si va verso tecnologie più spinte. Questo ha significato che negli ultimi vent'anni la concentrazione del Fab, del cosiddetto firmware Fab, è assolutamente diventata necessaria per poter sfruttare i costi di produzione di oggetti così sofisticati. Quindi noi abbiamo della produzione di cibi integrati di ultima generazione fatta sostanzialmente in Sud Corea, in Taiwan".
"Questo - assicura - fa venire in mente un po' di 'problemini', perché Taiwan è ovviamente in una situazione geopolitica molto complessa, la South Korea non sta proprio vicino ad un paese calmo, come si dice, e quindi il problema è che queste forti concentrazioni sono estremamente rischiose, costituiscono un punto critico che può interrompere la catena di produzione di circuiti integrati. E questo è il problema. Ergo, la gran parte dei paesi sta cercando di spostare la produzione in loco. Quindi gli Stati Uniti stanno investendo, con il National Science Chips Act, 280 milioni di dollari per rifare i circuiti integrati negli Stati Uniti, l'Europa sta facendo qualcosa, anche l'Italia sta facendo qualcosa".
"C'è il rischio - si chiede il professore Marco Re - che sia la geopolitica a fermare questa corsa tecnologica che stiamo vivendo? C'è un rischio reale? Questo secondo me è un rischio reale, ma insieme a questo rischio ci sono ulteriori rischi. Questo non è l'unico rischio della criticità della catena di produzione di circuiti conduttori; è molto interessante questo, perché è talmente sofisticata e spinta la tecnologia, che ad esempio i macchinari per la produzione di circuiti integrati che oggi abbiamo nei nostri iPhone, sono costruiti in un solo paese del mondo che è l'Olanda con Asml".
"In Ucraina - prosegue - vengono prodotti la gran parte dei gas nobili che sono utili nelle industrie sui produttori, come l'Argon e altri gas nobili. Per fare la futura classe di circuiti integrati dell'intelligenza, ci vogliono non solo le tecnologie, ma ci vogliono gli uomini per gestire le tecnologie e anche uomini che progettino i nuovi sistemi di intelligenza artificiale".
"Non ci sono più iscritti - ammette - nei corsi di ingegneria elettronica a livello mondiale. C'è un incremento degli iscritti nei corsi di computer science, cioè chi fa il software, non ci sono iscritti nei corsi di electrical engineering, che sono quelli che progettano i circuiti integrati, che sono gli acceleratori che ci consentono di fare l'inferenza a basso costo energetico".
- 15:02 - Mafia: Santalucia (Anm), 'Cosa nostra insidiosa, capace di penetrare anche nel tessuto politico'
Messina, 19 nov. (Adnkronos) - "Anche se non c'è la mafia stragista, questo non vuol dire che c'è stata una diminuzione della pericolosità di Cosa nostra, una realtà criminale capace di infiltrarsi nel tessuto economico e sociale del paese. Questa è la sua pericolosità e la sua insidiosità. Sapere penetrare nella realtà economico e sociale ma anche politica". Così il Presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia partecipando all'Università di Messina alla presentazione del saggio 'A cose serve il ricordo" del magistrato Andrea Apollonio.
- 14:57 - Tlc, Musumeci: "Danno a cavi nel Baltico? origine incerta, Marina tutela infrastrutture"
Roma, 19 nov. -(Adnkronos) - “Non è ancora certa la responsabilità" del danneggiamento dei cavi di telecomunicazione nel Mare Baltico, ma è una vicenda che testimonia il ruolo strategico delle comunicazioni e degli scambi marittimi. Così Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, a margine del secondo Forum Space&Blue, sottolinea la necessità di tutelare questi scambi - di merci come di dati - ricordando che “non è vero che la circolazione del mare sia scontata per sempre e ovunque, lo abbiamo capito proprio negli ultimi mesi”.
Ad esempio, spiega, nel Mar Rosso è minacciata "dai ribelli houti: ma da questo punto di vista se ancora il fenomeno non ha assunto proporzioni allarmanti lo dobbiamo al ruolo di deterrenza svolto dalla nostra Marina Militare”. Una Marina che - aggiunge - ha un ruolo cruciale nel difendere i nostri asset strategici, visto che "sta svolgendo un ruolo importante vicino al Medioriente, nell’Indopacifico". D'altronde se al momento le vicende legate al Mar Rosso "hanno determinato una leggera flessione dell’attività dei nostri porti nel Mediterraneo" questo calo "dobbiamo necessariamente impedirlo, con l’impegno diplomatico e con la capacità di mediazione. Nel frattempo - conclude il ministro - dobbiamo difendere i nostri legittimi interessi”.
- 14:54 - Mare, Confindustria: "Blue economy è 10% Pil, con Spazio grande opportunità"
Roma, 19 nov. - (Adnkronos) - L’economia del mare, in Italia, “ha un valore considerevole, di quasi 180 miliardi di euro, rappresentando circa il 10% del nostro pil nazionale. La nostra forza risiede proprio nell’abilità di integrare settori e competenze diverse, creando prospettive di sviluppo fondamentali per il nostro Paese”. L’interconnessione tra mare e spazio “rappresenta una vera opportunità strategica per l’Italia”. Lo ha sottolineato Mario Zanetti, delegato di Confindustria per l’economia del mare, nel suo intervento al 2° Forum Space&Blue al Mimit.
“Il nostro ruolo a livello globale non può prescindere dalle peculiarità e dalle risorse di cui disponiamo e la nostra propensione mediterranea insieme alla lunga esperienza tecnologica nel settore spaziale costituiscono un patrimonio ineguagliabile. Il sistema industriale marittimo è pronto, quindi, a raccogliere questa sfida dell’interconnessione tra Spazio e Mare”, ha evidenziato Zanetti, invocando una collaborazione “non solo a livello tecnologico, ma anche a livello normativo”.
Il delegato di viale dell’Astronomia si riferisce alla Convenzione di Montego Bay, “un’esperienza importante nella definizione delle collaborazioni in ambito spaziale e al Piano del Mare e alla Legge sullo Spazio che rappresentano rilevanti passi avanti in questa direzione. Sono convinto che il rafforzamento del legame tra il Mare e lo Spazio sia una chiave di sviluppo strategico per l’Italia e che, quindi, sia nostro compito alimentare questa consapevolezza a livello nazionale. Solo così - conclude - potremo moltiplicare le potenzialità che queste economie da sole offrono, contribuendo in maniera essenziale al futuro e alla competitività del nostro Paese”.
- 14:51 - Violenza su donne: niente intesa su testo unico mozione Camera, slitta il voto
Roma, 19 nov (Adnkronos) - Niente accordo, per ora, alla Camera su una mozione unica da votare in aula sulle iniziative in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Il voto a Montecitorio atteso per la ripresa dei lavori pomeridiani è quindi slittato.
"Si sta lavorando per provare a trovare una intesa il più ampia possibile sulla mozione", ha detto Pino Bicchielli (Noi moderati) chiedendo l'inversione dell'ordine dei lavori poi votato dall'aula. All'Odg sono iscritte al momento due mozioni, quella del M5s (Ascari) e quella di Forza Italia (Polidori), ma alla fine potrebbero esserci altri testi di opposizione a partire da quello del Pd, che oggi ha riunito il gruppo proprio su questo punto. "Le parole del ministro Valditara di ieri non hanno aiutato il clima di unità", hanno spiegato fonti parlamentari di opposizione.
- 14:51 - Giustizia: Santalucia (Anm), 'stimolare Parlamento per norme più efficaci'
Messina, 19 nov. (Adnkronos) - "Dobbiamo stimolare il Parlamento a mettere in campo misure normative e organizzative che consentano alla magistratura e elle forze dell'ordine di essere più efficaci e più presenti". Così il Presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia, partecipando all'Università di Messina alla presentazione del saggio 'A cose serve il ricordo" del magistrato Andrea Apollonio.
- 14:49 - Spazio, Confindustria: "Space e blue economy cruciali per autonomia strategica"
Roma, 19 nov. - (Adnkronos) - “La space economy così come la blue economy non rappresentano solo un’opportunità di sviluppo tecnologico ed economico ma, se integrate e in sinergia, sono anche cruciali per la nostra autonomia strategica”. Così Giorgio Marsiaj, delegato di Confindustria per l'Aerospazio, al 2° Forum Space&Blue al Mimit, spiegando che in quei settori ad alto contenuto tecnologico, infatti, “è necessario andare oltre il tradizionale rapporto cliente-fornitore e adottare un modello di partnership strategica. Questo approccio, basato sulla collaborazione tra grandi imprese e Pmi, deve essere accompagnato dal sostegno a investimenti a lungo termine. In questo modo possiamo stimolare l’innovazione e offrire nuove prospettive di lavoro solide e sicure ai nostri giovani”.