Dopo cinque mesi di carcere è stata accolta la richiesta dell'ex giudice tributario, coinvolto nelle indagini sulla presunta associazione segreta
Arresti domiciliari al posto del carcere. E’ stata accolta la richiesta di Pasquale Lombardi, uno dei principali indagati nell’inchiesta sulla cosiddetta nuova P2. L’ex giudice tributario era stato arrestato l’8 luglio scorso insieme all’imprenditore Flavio Carboni e all’ex assessore di Napoli Arcangelo Martino.
Il gip del tribunale di Roma, Giovanni De Donato, ha accolto l’istanza presentata dal legale di Lombardi alla quale i pm che indagano sulla presunta associazione occulta avevano dato parere favorevole. Lombardi sarà ai domiciliari nella sua casa di Cervinara, in provincia di Avellino, e potrà comunicare solo con i familiari, i difensori e il proprio medico curante.
Nelle motivazioni il gip scrive che la decisione è legata ad “elementi nuovi” sopravvenuti nel corso dell’interrogatorio svolto il 3 dicembre scorso presso il carcere milanese di Opera, nel corso del quale Lombardi ha fatto “ammissioni esplicite” riguardo ad alcune vicende legate all’attività della P3. Nell’ordinanza viene ricostruita la rete di amicizie eccellenti con le quali Lombardi avrebbe messo in atto “attività illecite”, in concorso, tra gli altri, con il senatore Marcello Dell’Utri, il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. L’attenuazione delle misure cautelari è dovuta anche “all’età del Lombardi e ai suoi problemi di salute”.