La scomparsa dei fatti, questo era il titolo di un documentatissimo libro nel quale Marco Travaglio si divertiva a fare le pulci a un giornalismo di regime che era passato dal celebre motto “Le opinioni separate dai fatti” al più casalingo e berlusconiano “Le opinioni a prescindere dai fatti, anzi senza i fatti”.
Adesso forse è giunto il momento di mettere in cantiere un altro volume dedicato ai tg badanti, intesi come strutture di servizio e di soccorso al soldo di un anziano e sonnacchioso signore che non ha più solo bisogno di essere aiutato nella propaganda delle sue gesta, ma anche e soprattutto nell’occultamento delle sue castronerie politiche, private, mediatiche.
Si tratta di un vero e proprio salto di qualità nell’attività ancillare di supporto al piccolo Cesare. Del resto era già accaduto che il settimanale di famiglia gli ritoccasse la pelata, aggiungendo qualche capello sul cranio desoltamente vuoto.
Allo stesso modo il suo servizio d’ordine si era premurato di mettere una pezza quando, palesemente sbroccato di testa, si era esibito nell’aula del Parlamento europeo, insultando chi si era permesso di criticarlo. In quella occasione furono silenziati i sonori affinché gli italiani nulla sapessero dei boati di disapprovazione che si erano alzati da quasi tutti i banchi degli allibiti europarlamentari.
Le badanti di regime del polo Raiset, tranne le solite consuete eccezioni, si sono ripetute in occasione del voto di fiducia al Senato, quando il presidente, stravolto dagli eccessi come ci hanno rivelato anche i dispacci pubblicati da Wikileaks, si è appisolato in aula, invano strattonato dal ministro Brunetta, uno che odia i fannulloni e quelli che dormono sul posto di lavoro.
La pennichella del vecchio presidente è finita sulla rete ed è stata ripresa da tutti quelli che vorrebbero continuare a fare i giornalisti, ma così non è stato per molti tg che si sono presi cura di omettere la scena, di proteggere il capo, di non farlo vedere in quello stato, anche per non confermare i pregiudizi che già animano le cancellerie internazionali, esclusa forse solo quella vaticana che continua a provare devozione per un uomo che tanto ha fatto e sta facendo per le belle famiglie italiane, insomma un infaticabile devoto, forse anche per questo è così stanco, tanto da cadere preda del sonno persino durante il dibattito sulla fiducia.
Siamo, dunque, ormai entrati nella stagione dei giornalisti badanti, quelli che si prendono la briga di sostenerlo, di aiutarlo, di accompagnarlo al bagno, di sostituirsi a lui quando stecca o sbaglia la battuta.
Un tempo le chiamavamo le scorte mediatiche del Cavaliere. Ora, visti i tempi e i modi, sarà più opportuno qualificarle come “le escort mediatiche del presidente”, con tutto il rispetto delle escort vere, tra le quali ci sono persone con un più sviluppato senso della dignità e persino delle istituzioni.