L’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba”, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque “fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque “pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche“. Chiaro?
Detto questo, bisogna cercare di capire quale meccanismo è scattato ieri nella mente dell’indelicato e barzellettiere ministro. Perchè barzellettiere? Mi è scappato da ridere rivedendo la puntata, perchè ha detto che vorrebbe aumentare lo stipendio dei poliziotti, ma non ci riesce. Esilarante. Provi a chiedere a Roberto Maroni, visto che la Polizia non ha nulla a che vedere con il ministero della Difesa essendo dipendente dal Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. Subito dopo si occupi dei Carabinieri senza benzina e dei soldati italiani che muoiono in giro per il mondo nel suo interesse, dei quali invece ha la responsabilità.
Ma perchè Di Pietro ha dato del fascista a La Russa? Perchè nel contestare l’intervento di un ragazzo, il “ministro della Guerra” si è imbufalito e ha cominciato ad urlare ed inveire: “Vigliacco! Fifone! Stai zitto!”, rivolto a una persona che stava esprimendo un pensiero (sul quale ognuno può avere la propria opinione, sia chiaro). “Vai in piazza nascosto, vigliacco!” ha continuato. Poi, nel più totale delirio, ha accusato Michele Santoro del reato di “mancata presenza dei poliziotti”, del quale mio malgrado non trovo traccia in nessun codice di legge. Michele Santoro, il quale (non so come!) è riuscito a mantenere la calma, ha tentato di spiegare a La Russa (che pure dovrebbe saperlo!) che i poliziotti non partecipano a dibattiti pubblici, altrimenti non sarebbero poliziotti.
Ad ogni modo, i rimbrotti di La Russa sulla violenza sono anch’essi piuttosto divertenti. Mi dispiace che nessuno abbia pensato di ricordarglielo, ma pochi giorni fa Mister Guerra è stato protagonista di una delle sue ormai celebri scene di violenza, dando ai giovani italiani l’ennesimo cattivo esempio. Ha aggredito un giornalista del Fatto Quotidiano nei corridoi della Camera, subito dopo il voto sulla fiducia, dimostrando (ma non ne sentivamo la necessità) di essere un violento e di non avere alcun rispetto per la libertà, nè per i palazzi che lui e i suoi amici, ipocritamente, definiscono “culla della democrazia”. Ipocrita ed esilarante fascista.