E così il consiglio di Telecom popolato da amministratori in qualche modo amici, legati o riconoscenti a Marco Tronchetti Provera ieri ha deciso di non portare in tribunale l’ex numero uno del gruppo telefonico per chiedergli conto della sua passata gestione. C’è chi si sorprende. C’è chi s’indigna, perfino. Ma davvero qualcuno pensava che Franco Bernabè, il successore di Tronchetti, potesse trasformarsi nell’eroe senza macchia e senza paura che vendica i torti subiti dai piccoli azionisti?

A parte le considerazioni sui singoli amministratori, per togliersi ogni illusione bastava rispondere a due semplici domandine. Da chi dipende la poltrona di Bernabè? Cioè chi sono i soci forti di Telecom? Risposta: Mediobanca, Generali e Banca Intesa, insieme alla spagnola Telefonica. E chi sostiene Tronchetti e la sua Pirelli, affiancandolo nell’azionariato e garantendo preziose linee di credito? Risposta: Mediobanca, Generali e Banca Intesa. Insomma, Bernabè e Tronchetti hanno gli stessi padroni. Fine del discorso. E delle illusioni.

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