“Fini dice di voler riformare il centrodestra, chiedo al Pd come sia possibile allearsi con chi ha una missione del genere”. Intervistato da Lucia Annunziata rilancia il suo no all’idea di Bersani e ripresa da Franceschini di un “comitato di liberazione dal berlusconismo”. Lo fa ribattendo con durezza a Enrico Letta che lo accusa di “pensare solo a se stesso”: “Le sue parole molto dure sono un segno di nervosismo e l’attacco nei miei confronti ad alzo zero serve a coprire la rivolta della base contro una linea confusa e un orizzonte poco chiaro” dice il leader di Sel. Che lancia sul tavolo un interrogativo: “La domanda è: per il futuro dell’Italia serve la sinistra? Il centrosinistra è solo la somma algebrica di tutti i pezzi o una grande proposta di salvare l’Italia?”
A proposito delle primarie il leader Sel dice: “Non ho il mito delle primarie ma ho imparato dal Pd che portevano essere uno strumento utile per rispondere alla crisi dei partiti. L’autismo è quello dei partiti, che non sanno elaborare risposte: Le primarie sono la possibilità di illuminare una platea più larga, dove non ci sono solo i partiti”. “In Puglia ho un partito del 10%, ma ho vinto le primarie con il 70% dei voti e soprattutto ho vinto le elezioni due volte. Prendo voti di destra le famiglie ipermoderate sono angosciate per il futuro dei figli, per la precarizzazione.
Il centrosinistra “non si presenti come una coalizione che fa il minuetto dentro il palazzo”. Poi Vendola torna all’intervista con cui Bersani ha messo in dubbio le primarie: “Mi ha stupito ed addolorato. Il terzo polo non vuole farsi annettere. Il centrosinistra faccia una proposta per salvare l’Italia non sia una somma di pezzi”.