Il leader Udc Pierferdinando Casini continua ad aprire al governo. E dopo il mezzo sì anche sulla riforma della giustizia, oggi rilancia dai microfoni di Radio anch’io. Al centro della discussione le parole del presidente Napolitano sul pericolo per lo scioglimento delle Camere. “Non è il presidente Napolitano a essere contrario alle elezioni – ha detto Casini – è il mondo, è la speculazione internazionale che è in agguato, Napolitano lo sa e ha il dovere di sottolinearlo”. Quindi spiega: “Il presidente della Repubblica è ostile alle elezioni perché con 4 mesi di non governo l’Italia si ritroverebbe in ginocchio”.
Dopodiché Casini affronta l’argomento sul Terzo polo. E qui parte una prima picconata e un chiaro messaggio distensivo nei confronti del Cavaliere. “Se ci saranno elezioni – ha commentato questa mattina – non ci presenteremo con una lista insieme a Gianfranco Fini. Sarà una coalizione in cui tutti manterranno la propria identita’”.
Mentre sull’operato dell’esecutivo, ribadisce la volontà di non mettere i bastoni tra le ruote ai lavori. “Silvio Berlusconi deve continuare a governare, ma non è nostro compito intralciare l’impegno del governo”. Per il leader dell’Udc “la responsabilità di tutti gli italiani non vuole vedere il nostro paese in ginocchio di fronte alla speculazione internazionale’. Secondo Casini in questa situazione “senza confusioni di ruolo tutti devono concorrere a scelte positive. Questo vale anche per il Pd che viene sollecitato a scelte coraggiose”.
Alla fine, il leader dell’Udc torna sul voto di fiducia. “Il 14 dicembre Berlusconi ha avuto la fiducia. La partita è finita: ha preso la maggioranza, ha il dovere di governare e noi non possiamo lavorare solo per mettere i bastoni tra le ruote del governo”. Mentre sul titolo del Corriere della sera di oggi secondo cui “Casini apre a Berlusconi”, replica: “Non apro e non chiudo… Si è formata un’area di responsabilità. Io non devo fare appelli a nessuno”. Quini ha aggiunto: “L’Italia è in una situazione difficilissima”. E dunque “il governo governi, l’opposizione ha il dovere di essere responsabile”.
L’ex presidente della Camera ribadisce che non gli interessano né posti né ruoli nel Governo “ma la maggioranza deve abbandonare la sindrome dell’autosufficienza e deve essere consapevole dei suoi limiti”. Quindi anche qualche riferimento al Partito democratico: “Seguo il lavoro di Pier Luigi Bersani con rispetto perché è difficile. Siamo due interlocutori ma credo che il Pd debba chiarirsi le idee”. Critiche nei confronti del governatore della Puglia Nichi Vendola: “Come politico non mi piace perché è un grosso ammaliatore. E’ affascinante, ha una grossa carica, ma non è il mio tipo”. Il leader dell’Udc ha quindi risposto a una domanda di un ascoltatore che gli chiedeva perché non risponda all’invito di D’Alema al dialogo: “Con D’Alema ho un rapporto buono, ma il loro cantiere non è il mio. Io ho un altro cantiere. Lo ringrazio, ma questo non preclude che ci sia un dialogo in corso”.