Wikirebels, di Jesper Huor e Bosse Lindquist. Comincia il racconto del camaleonte Assange, mai uguale a se stesso, in giro per il mondo e seguito per sei mesi dalle telecamere svedesi di Svt-Play tv. Julian lotta da tempo contro il “vecchio potere”, lui stesso racconta le sue prime iniziative hacker quando si faceva chiamare “Mendax”. Anche la Nasa tra i suoi obiettivi: viene indagato per degli attacchi informatici e, seppur assolto, si convince della necessità di portare avanti una battaglia a tutto campo per la trasparenza. Dalla creazione in Australia di una delle prime piattaforme per dibattiti online alla pubblicazione dei documenti riservati di Scientology, il passo che porta nel 2006 a Wikileaks è breve. Poi è uno scoop dopo l’altro. Dai documenti sulla sottrazione di denaro pubblico da parte del governo keniota, al manuale di detenzione nella prigione di Guantanamo; dalle prove che la multinazionale Trafigura ha inondato di rifiuti tossici la Costa d’Avorio alle mail private di Sarah Palin che incastrano la governatrice dell’Alaska mentre viola la legge sulla trasparenza. Comincia così l’epopea Wikileaks. A cura di Citati, Galeazzi, Mello. Traduzioni di Davide Ghilotti