Mentre a Mirafiori la vertenza sul nuovo contratto è ancora all’inizio, per lo stabilimento campano della Fiat di Pomigliano d’Arco è ormai chiusa. Ieri, nella sede romana della Fiat (perché la fabbrica sarà fuori da Confindustria), è stato firmato nuovo contratto con cui gli attuali lavoratori di Pomigliano verranno assunti dalla newco Giambattista Vico, Plant di Fiat-Chrysler, cioè il veicolo societario del Lingotto, che subentra a Fiat Auto nella gestione dello stabilimento.
A firmare c’erano soltanto i sindacati che avevano sottoscritto l’accordo alla base del contratto, cioè Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici e Fismic e l’associazione quadri Fiat. La Fiom non aveva firmato l’accordo e non partecipa quindi alla stesura del contratto. E’ uscita sconfitta dal referendum tra i lavoratori della fabbrica, dove però la sua linea ha incassato una percentuale di voti superiore a quella degli iscritti: 36 per cento. Il contratto anticipa quanto succederà a Mirafiori: riassunzione dei dipendenti a fine 2011, dopo la cassa integrazione straordinaria nel periodo di adeguamento della fabbrica, a condizioni di lavoro più flessibili, con più turni e sanzioni più pesanti per assenteismo e violazioni del contratto (fino al licenziamento).
Come a Mirafiori, la Fiom non avrà diritto a partecipare agli organismi di rappresentanza dei lavoratori, visto che non si applicano le regole previste all’interno dei contratti collettivi nazionali. Non si potrà scioperare quando l’azienda comanderà gli straordinari previsti dal contratto. Lati positivi per i dipendenti: un aumento medio di 30 euro lordi al mese e la possibilità, in caso di boom della produzione, di avere una busta paga più pesante grazie agli straordinari. Sulla fabbrica arriveranno 700 milioni di euro di straordinari per convertire la produzione dalle Alfa Romeo alla nuova Panda, modello con bassi margini di profitto ma buone prospettive di vendita.